Mattia Preti e Pablo Picasso, un confronto tra artisti che attraversa i secoli e le visioni e le tecniche artistiche. È questo il tema della piccola mostra che inaugura il ciclo Un ospite in pinacoteca, che si è prefissa l’obiettivo di valorizzare e far conoscere il ricco patrimonio pittorico delle collezioni dei Musei di Carpi, anticipando alcuni dei temi che caratterizzeranno la futura Pinacoteca.
La Sala Manuzio infatti, primo tassello di questa, ospiterà Preti vs Picasso. Il mito di Progne e Filomela, che inaugurerà sabato 1°dicembre alle ore 18 nella sala Manuzio, dove sono esposte permanentemente tre dei dipinti più importanti dei Musei: oltre a La vendetta di Progne di Mattia Preti, l’Allegoria di Palma il Giovane e il Battesimo di Cristo di Denis Calvaert. Il mito di Progne è stato scelto anche da Picasso per illustrare una delle trenta acqueforti delle Metamorphoses che l’artista catalano pubblica nel 1931 con l’editore Albert Skira, uno di più bei libri d’artista della storia dell’arte europea.
“I Musei di Carpi – dichiara l’assessore alla Cultura Simone Morelli – hanno fatto del dialogo tra il contemporaneo e l’antico una delle chiavi di lettura del proprio patrimonio. Inaugurare questa nuova rassegna con l’opera di Mattia Preti, una delle più importanti della collezione, dà anche il segno del valore che avrà la futura Pinacoteca, che connetterà il Torrione di Galasso con l’area museale, restituendo finalmente un percorso complessivo di visita del Palazzo dei Pio”.
Quello di Preti e Picasso davanti al mito di Progne e Filomela diventa infatti un viaggio tra il passato e il presente, in cui il passato – la mitologia classica – diventa per entrambi, in modi diversi, una chiave di lettura, di interpretazione e di ispirazione della propria produzione artistica. In maniera inconsapevole in Mattia Preti, artista del Seicento, con sicurezza e chiarezza in Pablo Picasso, uomo di un Novecento che ha contribuito in modo determinante a rivoluzionare nell’arte. Ma è nell’idea di un’arte sempre ‘contemporanea’ ai tempi, di opere che devono poter vivere in un presente – anche se vengono dal passato – come quelle di Ovidio, di Preti e Picasso in misura diversa, che il mito di Progne e Filomela ha attraversato i secoli, rimanendo vivo.
La mostra sarà visitabile fino al 3 marzo, nei giorni di martedì e mercoledì dalle 10 alle 13, da giovedì a domenica e festivi anche dalle 15 alle 19, chiusa il lunedì, Natale e Capodanno.