In occasione della mostra Meravigliose avventure. Racconti di viaggiatori del passato e del programma Ambiente. Tra storia, natura e cultura, le Gallerie Estensi e la Fondazione Collegio San Carlo organizzano un ciclo di conferenze dal titolo Ambienti di viaggio: tra Oriente e Occidente. Privilegiando uno sguardo storico-culturale e letterario, i tre appuntamenti in programma intendono mostrare come il viaggio si situi sempre alla convergenza tra prossimità e distanza, riconoscibilità e straniamento, fascinazione e repulsione.
Che si tratti degli itinerari consigliati da autorevoli guide ad artisti e letterati in cerca di ispirazione, delle piste battute da antropologi ed etnografi sulle tracce delle tradizioni delle popolazioni indigene, delle originali rotte individuate da esploratori e avventurieri verso nuovi mondi o nuovi mercati, il viaggio implica sempre il rapporto con l’alterità e le sue diverse forme (umana, culturale e naturale), nonché il ripensamento di percezioni individuali e collettive, di sistemi di valori e rappresentazioni, di luoghi comuni e stereotipi su persone, luoghi e oggetti.
La prima conferenza dal titolo Grand Tour. Gli artisti tedeschi e l’Italia nell’età di Goethe si tiene martedì 20 novembre alle ore 17.30 alla Fondazione Collegio San Carlo (via San Carlo 5, Modena), a cura di Michele Cometa, professore di Storia comparata delle culture e di Cultura visuale presso l’Università di Palermo. Già visiting professor presso la Gesamthochschule di Essen, è socio della Deutsche Gesellschaft für Ästhetik, dell’Associazione Italiana di Germanistica e della Goethe-Gesellschaft. Nelle sue ricerche ha approfondito la teoria dei Cultural studies e ha dedicato particolare attenzione ai temi relativi alla cultura visuale, ovvero al portato simbolico, teorico e sociale delle immagini dall’antichità alla contemporaneità. Ha inoltre indagato i temi specifici dell’“età di Goethe” – in particolare la Bildung dell’individuo – nelle tradizioni romantiche e classiciste.
«Già prima di Winckelmann – afferma Michele Cometa – l’Italia era stata la meta del Grand Tour dei tedeschi e molti nobili e artisti avevano visitato soprattutto Roma in cerca di ispirazioni architettoniche. L’anno che segna una svolta epocale nella storia del Grand Tour è il 1755, quando Winckelmann il 18 novembre giunge a Roma e, nel giro di pochi anni, dalla capitale papale irradia in tutta Europa la sua dottrina dell’arte e della storia. Con Winckelmann comincia a costituirsi il nucleo di quella che nel giro di pochi anni si rappresenterà come la colonia romana degli artisti tedeschi. La presenza di Goethe in Italia, e in particolare il suo soggiorno siciliano, costituiscono una vera svolta nella cultura tedesca e il fondamento di gran parte dell’esperienza neoclassica».