L’Ade non è più il regno dei defunti, ma quello dei non (ancora) morti. L’inferno, nella nostra contemporaneità, non è più luogo oltremondano, bensì il risultato di una prassi medica da un lato così tecnicamente avanzata da impedire a qualcuno di morire, ma così terribilmente arretrata, dall’altro, da non permettergli di riacquistare le proprie facoltà.
Questo lo scenario del mito di Orfeo ed Euridice – il cantore che tenta di portare indietro la sua amata dalla morte, andando a riprenderla sin nell’Ade e facendosi seguire verso l’esterno, con la sola condizione che non si volti a guardarla – passato attraverso l’acume e la creatività del grande drammaturgo e regista argentino César Brie, che sarà portato in scena sabato 17 novembre alle ore 21 sul palco dell’Auditorium Comunale di San Felice sul Panaro da Giacomo Ferraù e Giulia Viana.
Terzo appuntamento di TiPì – Stagione di Teatro Partecipato, la produzione della compagnia Eco di Fondo, che ha ottenuto anche la prestigiosa selezione In-Box (2014), è uno spettacolo ammaliante per la sua lucida aderenza al reale.
Tutti gli eventi della stagione sono ad ingresso gratuito (fino ad esaurimento posti).
Per informazioni inviare una mail a progetto.tp@gmail.com o consultare la pagina Facebook TiPì – Stagione di Teatro Partecipato.