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Unimore protagonista a Tokyo al meeting internazionale sulle cause della leucemia infantile

Unimore protagonista a Tokyo (Giappone) al meeting internazionale sulle cause della leucemia infantile.

L’ateneo emiliano, presente con una delegazione del Creagen (Centro di Ricerca in Epidemiologia Ambientale, Genetica e Nutrizionale) con sede presso la Sezione di Sanità Pubblica del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze (BMN) della Facoltà di Medicina e Chirurgia, ha avuto modo di presentare i risultati più recenti dell’attività del Creagen sul tema delle cause della leucemia infantile.

Per Unimore sono intervenuti il prof. Marco Vinceti, docente di Epidemiologia e Sanità Pubblica, ed il dott. Tommaso Filippini, assegnista e dottorando presso il Corso di Dottorato di Medicina Clinica e Sperimentale.

I ricercatori modenesi-reggiani si sono soffermati in particolare sul ruolo dei tossici ambientali, del traffico autoveicolare, dell’esposizione a radiazioni e dello stile di vita, presentando i risultati di diversi studi condotti nel corso degli ultimi anni in collaborazione con la Struttura di Oncoematologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e con l’Ausl di Reggio Emilia, grazie al fondamentale sostegno ricevuto da ASEOP – Associazione Sostegno Ematologia Oncologia Pediatrica. Inoltre, parlando dei fattori di rischio della leucemia Infantile il prof. Marco Vinceti, che ha coordinato una sessione dedicata alle metodologie di Georeferenziazione in epidemiologia ambientale, ha avuto modo di illustrare le potenzialità nello studio sulle cause di questa patologia dell’uso delle metodologie GIS (Geographical Information System), un tipo di approccio sperimentato grazie all’esperienza generata dalla collaborazione – tutta interna ad Unimore – tra Creagen ed i colleghi prof.ssa Grazia Ghermandi e prof. Sergio Teggi dell’Ingegneria Ambientale del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” nell’ambito della modellizzazione dei fattori ambientali di interesse tossicologico e delle relative ricadute sanitarie.

Il meeting, che ha visto la partecipazione di gruppi di ricerca di tutto il mondo, soprattutto provenienti da istituzioni USA, ma anche da Giappone, India, Cina, Egitto, Australia, Francia, Danimarca, Gran Bretagna, Messico, Brasile, Canada, Grecia, Germania, impegnati sulle cause e l’epidemiologia della leucemia infantile, è stato organizzato dall’Istituto di Medicina Sociale del Centro Nazionale per l’Infanzia giapponese e dall’Università statunitense di Berkeley (USA).

















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