Ora le risorse – 74 milioni di euro – sono certe. Un via libera atteso dalle comunità locali per la messa in sicurezza idrogeologica del territorio, a partire dalle due nuove casse di espansione per i fiumi Baganza e il nodo idraulico di Colorno, in provincia di Parma, e Senio, nel ravennate, oltre al completamento di quella del Lavino, nel bolognese. E sempre in provincia di Bologna interventi per la sicurezza idraulica del Sillaro, il potenziamento dell’impianto idrovoro “Il Conte” a Sala Bolognese e per intervenire su due frane a Montefiorino, in provincia di Modena.
Tutte opere previste dal Protocollo d’intesa siglato lo scorso dicembre dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dall’allora ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti. Ora, la Corte dei Conti ha registrato l’atto predisposto dal precedente Governo, che stanziò i fondi, rendendo disponibili le risorse. Ciò significache si può partire per ultimare la progettazione e avviare i cantieri. Nella seduta di ieri, la Giunta regionale ha infatti approvato il provvedimento che programma gli interventi e individua i soggetti che dovranno realizzarli: Aipo; Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile; Consorzio della Bonifica Renana e Comune di Montefiorino.
“La certezza delle risorse chiude il cerchio rispetto ad un importante impegno che avevamo assunto per garantire la sicurezza dei cittadini e delle imprese che operano sul territorio- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Si tratta di opere fondamentali che ci permettono di risolvere strutturalmente problematiche annose relative ai nodi idraulici del parmense, della pianura bolognese e del ravennate, fra i principali dell’Emilia-Romagna. Un risultato che corona un lavoro comune fatto insieme al Governo nazionale, agli enti locali e a tutti i soggetti impegnati nella sicurezza idrogeologica, una condivisione istituzionale che non può mai mancare quando si tratta rispondere alle esigenze delle comunità locali e garantire la manutenzione costante del territorio, per noi prioritaria”.
“Si tratta di fondi molto attesi e ora operativi”, aggiunge l’assessore alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo. “Siamo soddisfatti- prosegue- perché potranno essere realizzati i lavori programmati, ma anche preoccupati perché la scelta dell’esecutivo nazionale di cancellare ‘Italia sicura’ apre una nuova pagina di incertezza. Non va messa a rischio la possibilità di realizzare in tempi brevi altri interventi anch’essi già programmati, previsti nel piano per l’Emilia-Romagna da 140 milioni di euro: fondi per la sistemazione di infrastrutture danneggiate, opere per la sicurezza del territorio, ma anche nuovi studi, tecnologie innovative per i monitoraggi e le attività di progettazione. Tutto questo non può essere fermato- chiude Gazzolo- siamo pronti al confronto col Governo perché ciò non avvenga”.
Gli interventi
Cassa di espansione del Baganza (Pr): 55 milioni – Ottenuta la disponibilità delle risorse, Aipo potrà approvare il progetto definitivo per la realizzazione della cassa di espansione del Baganza e pubblicare la gara europea per l’affidamento della progettazione esecutiva. Si tratta di un intervento che assicurerà la sicurezza idraulica dei territori di Parma e Colorno.
Cassa di espansione del torrente Senio (Ra): 8,5 milioni – Nei Comuni di Brisighella, Faenza e Riolo terme, l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile procederà all’approvazione del progetto definitivo.
Nodo idraulico bolognese: 7,4 milioni – Sono ora disponibili i fondi per le opere di completamento della cassa di laminazione per la riduzione delle piene del torrente Lavino a Rivabella di Zola Predosa (5,6 milioni) e per il completamento dei lavori per il deflusso delle acque lungo il torrente Sillaro (circa 1,8 milioni) tra Imola e Medicina (Bo) e Argenta (Fe). Inoltre, il Consorzio della Bonifica Renana potrà concludere e procedere all’approvazione del progetto esecutivo per potenziare l’impianto idrovoro “Il Conte” a Sala Bolognese.
In provincia di Modena, 1,5 milioni di euro serviranno infine a consolidare l’abitato di Montefiorino e l’area di frana che minaccia Farneta.