“Mercato di Modena del lunedì: a nostro parere la situazione, è andata purtroppo nel corso degli anni, progressivamente a deteriorarsi. E proprio per questo, riteniamo sia opportuno operare per un rilancio del mercato medesimo.” È questa, la posizione di ANVA Confesercenti e FIVA Confcommercio associazioni di categoria del commercio su area pubblica che a tal proposito intendono ribadire alcune proposte formulate più volte ed in più sedi.
Le proposte delle Associazioni:
- Ridurre il costo della raccolta dei rifiuti
- Ridurre i costi dell’organo di gestione
- Effettuare una più incisiva azione di recupero crediti nei confronti degli operatori morosi, prevedendo la sospensione del posteggio fino al momento del pagamento degli arretrati
- Incentivare la promozione del mercato e la sua riqualificazione rivedendo al suo interno il commercio della merce usata
- Reinvestire la totalità delle somme incassate dagli spuntisti in promozione
- Prevedere l’assoluta tracciabilità e trasparenza di tutti gli incassi da parte dell’organo di gestione anche a tutela dello stesso e degli operatori del mercato
- Favorire uno stabile ricambio dei componenti dell’organo di gestione, al fine di apportare nuove idee
- Prevedere la partecipazione gratuita, per gli operatori, alle domeniche del periodo natalizio, addebitando loro solo il costo della quota rifiuti ed escludendo chi vende merce usata
- Eliminare la concorrenza dei mercati straordinari organizzati da soggetti diversi e svolti nella stessa area in cui si svolge il mercato del lunedì (mercati della seconda domenica del mese).
“Ritornando alla vendita di merce usata vanno resi obbligatori cartelli indicanti tale merce, prevedendo sanzioni in caso di mancata indicazione. Oltre che, fondamentale – ricollocarli all’interno di una zona appositamente dedicata (ideale sarebbe quella detta “ferri vecchi”) e non mescolati agli altri banchi. Inoltre, a nostro parere riteniamo sia da migliorare la qualità del mercato prevedendo controlli a campione sulle regolarità contributiva degli operatori che frequentano il mercato così come una periodica verifica sulla qualità e sulla provenienza della merce ed etichettatura degli abiti”, concludono le Associazioni.