“La cronaca dei quotidiani in quest’ultimo periodo sposta l’attenzione su numerose situazioni pericolose avvenute nel nostro comune. Come da prassi, successivamente ad eventi del genere, le autorità provvedono a portare avanti indagini e accertamenti sulle dinamiche, ma non si spiega come nemmeno questo funga da repellente” – dichiara Giovanni Gasparini, Giovani Padani Sassuolo.
“Ormai da diversi anni ci sono zone della nostra città più esposte a questi fatti di cronaca: la stazione ferroviaria, teatro di frequenti risse e florida piazza di spaccio, Braida, un quartiere ormai multietnico in preda a numerosi disagi e il parco Albero d’oro o meglio dire “il Serpentone” zona che, come risaputo, ospita episodi di criminalità.
Vivendo quotidianamente a contatto con la nostra comunità, con il passare degli anni è inevitabile aver osservato un rilevante cambiamento nella composizione del nostro tessuto sociale. Con questo non si vuole assumere nessun tono discriminatorio, è una osservazione oggettiva che trova riscontro in esperienze personali e di conoscenti.
Questa constatazione affiancata alla pesante depenalizzazione dei reati effettuata dal governo Renzi, ci indica o perlomeno ci suggerisce ciò che in molti hanno purtroppo già avuto modo di constatare: la maggior parte delle situazioni pericolose o comunque dannose per la nostra comunità vede direttamente coinvolti giovani irregolari.
Che ci piaccia o no, si è allentata la consapevolezza che ad un reato corrisponda una sanzione coercitiva e si è cosi lasciata strada libera al manifestarsi di certi spiacevoli episodi.
Dalle risse, alle aggressioni, dai furti alle lesioni personali siamo ormai immersi in una realtà molto diversa da quella a noi precedente.
Dagli occhi di giovani come noi, non può che non emergere come la situazione nella periferia sassolese sia tutt’altro che sotto controllo, numerose le violenze e lo spaccio, ma soprattutto evidente come non ci sia il Comune con la sua presenza, ma piuttosto, soggetti malavitosi.
Un esempio lampante sono i furti, che come molti locali notturni hanno la sfortuna di ospitare, anche nella passata stagione hanno preso di mira il noto locale in via Atene: gioielli, portafogli, cellulari e collane sono diventate una refurtiva troppo comune e i disagi seguenti sono in gran parte sulle spalle delle vittime.
La vita della comunità dei giovani di Sassuolo prosegue molto volentieri anche durante le ore di buio, che sia in centro o in periferia è comunque necessario che si rinnovi un presentimento di sicurezza e che si tuteli la nostra comunità da spiacevoli inconvenienti su cui è poi veramente difficile rifarsi dati gli strumenti giudiziari post depenalizzazione, che avrebbe si dovuto alleggerire il carico dei procedimenti nei tribunali e nelle procure, ma non appesantire noi stessi e la consapevolezza di essere al sicuro. In linea con il nostro segretario Gian Francesco Menani sottolineiamo l’importanza che Polizia e Carabinieri rivestono nel monitorare la nostra città”.
(Giovanni Gasparini Giovani Padani Sassuolo)