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Maserati Auto: continua il ricorso agli ammortizzatori sociali

Si sono svolti in questi giorni due incontri sulla situazione, attuale e di prospettiva, di Maserati Auto. Due giorni fa, mercoledì 11 luglio, la direzione aziendale Maserati ha incontrato separatamente le organizzazioni sindacali per esperire la nuova richiesta di cassa integrazione per il periodo che va dal 18 luglio al 3 agosto, a cui si aggiunge un periodo di ferie che va dal 6 al 24 agosto, determinando così un fermo produttivo di un mese e mezzo.

La Fiom/Cgil insieme alle Rsa ha ribadito l’insoddisfazione rispetto a risposte mirate esclusivamente alla situazione contingente, senza collocarle in un quadro di prospettive e certezze sulla continuità produttiva. Infatti, sia l’incontro dell’Investor Day di Fca del 1° giugno, sia l’incontro del Cae-Comitato aziendale europeo Fca di questa settimana, non hanno dato alcuna informazione sull’allocazione di nuovi modelli negli stabilimenti Fca Auto, compreso quello modenese.

“Per la Fiom/Cgil rimane indispensabile e prioritario – afferma il segretario della Fiom/Cgil Modena Cesare Pizzolla – sapere in tempi rapidi e con certezza, quali modelli, quante autovetture produrre, e a partire da quando in Maserati Auto Modena. Richieste a cui finora non sono state date risposte”.
La Fiom continua ad essere preoccupata per il protrarsi degli ammortizzatori sociali che, da un lato penalizza il reddito dei lavoratori, e dall’altro continua a consumare gli ammortizzatori sociali a disposizione da qui a settembre 2020. Anche se arrivassero uno o più nuovi modelli, hanno infatti bisogno di tempi per essere industrializzati sulle linee, per la formazione del personale e si rischia di non avere a disposizione ammortizzatori sociali sufficienti per accompagnare questa fase.
Inoltre, sono ancora distaccati in Ferrari Auto 40 lavoratori che riducono la forza lavoro dentro lo stabilimento di via Ciro Menotti. La Fiom chiede da tempo che il plant di via Ciro Menotti non scenda di molto sotto le 300 unità in produzione, necessarie a garantire a regime una produzione efficiente.
Purtroppo è anche confermata la previsione al ribasso della produzione con riduzione dei volumi 2018 sul 2017.

Le preoccupazione della Fiom/Cgil sulle incertezze del futuro di Maserati sono state anche oggetto dell’incontro di stamattina insieme alle altre organizzazioni sindacali tenutosi presso il Comune di Modena con l’assessore regionale Costi e il sindaco Muzzarelli.
“Tutte le parti coinvolte – continua il segretario della Fiom/Cgil – hanno condiviso la preoccupazione per non avere ad oggi ancora certezze su cosa verrà eventualmente allocato in termini di nuovi modelli da produrre nello stabilimento modenese. Questa preoccupazione travalica i confini dello stabilimento Maserati e coinvolge anche tutto l’indotto di Maserati. Modena non deve essere marginale rispetto alle scelte del piano industriale di Fca”.
Importante è stata la presa di posizione da parte delle istituzioni locali – sindaco e assessore – che confermano la richiesta contenuta nella lettera inviata dal governatore della Regione Emilia Romagna Bonaccini per un tavolo nazionale da convocare prima possibile che possa fare chiarezza sul piano industriale.
Tale richiesta è stata fatta anche dalla Fiom/Cgil nazionale attraverso il coordinatore Fca Michele De Palma, visto che il piano industriale Fca non mette a disposizione un numero di modelli sufficienti a dare risposte sul piano nazionale alla saturazione produttiva di tutti gli stabilimenti per evitare poi in futuro una guerra tra poveri.
“La Fiom – afferma Cesare Pizzolla – continuerà, così come ha fatto a partire dall’inizio della crisi, a tenere accesi i riflettori, sia a livello locale che nazionale, sino a quando la direzione Maserati non verrà in un tavolo ufficiale a chiarire la mission produttiva dello stabilimento modenese. Mi auguro che sul tema del futuro produttivo dello stabilimento e della garanzia occupazionale per i lavoratori si possa trovare, insieme alle altre organizzazioni sindacali, un terreno di iniziativa comune nell’interesse dei lavoratori”.

















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