Riduzione della superficie coperta del 70 %, bonifica totale del sito completata entro il 2020, recupero di una zona ad alto valore paesaggistico, aumento delle aree verdi in sostituzione dei vecchi capannoni, eliminazione di traffico pesante sulla provinciale per Nirano e Torre delle Oche.
Con l’accordo sottoscritto ieri pomeriggio insieme alla proprietà di Ceramiche Piemme, i Comuni di Fiorano Modenese e Maranello hanno dato il via all’intervento di trasformazione urbanistica del vecchio sito produttivo dell’azienda, destinato a cambiare il volto di Torre delle Oche.
L’area sarà convertita da produttiva a residenziale: il progetto di trasformazione prevede che le nuove abitazioni garantiscano caratteristiche di rilevante qualità architettonica e di efficienza energetica, facendo in modo che il verde torni ad essere l’elemento preponderante, perfettamente integrato con il paesaggio circostante e con il torrente Fossa.
L’atto, firmato presso la sede municipale di Maranello alla presenza dei sindaci di Fiorano Modenese Francesco Tosi e di Maranello Massimiliano Morini, riguarda la trasformazione del vecchio sito produttivo delle Ceramiche Piemme – in località Torre delle Oche, sul confine tra i due Comuni – oggi utilizzato come magazzino, in una nuova zona residenziale con le caratteristiche di cui sopra.
“Con questa firma – rimarcano i sindaci Francesco Tosi e Massimiliano Morini – diamo il via ad una trasformazione urbanistica attesa da tempo, che, una volta ultimata, ridisegnerà in maniera sostanziale il volto di Nirano e Torre delle Oche.
La presenza di un sito produttivo, anche se ora utilizzato come magazzino, è inconciliabile col contesto in cui è inserito. Nel giro di pochi mesi saranno immediatamente percepibili significativi miglioramenti che riguardano la viabilità e l’eliminazione del traffico pesante sulla strada provinciale.
Ma quello sulla mobilità non è l’unico beneficio che scaturisce da questa intesa, grazie alla quale restituiamo al territorio un pezzo di paesaggio di pregio, oggi deturpato dagli edifici produttivi, togliendo cemento e aggiungendo superficie verde.
Questo accordo segna il primo passo di un percorso che ci consentirà di rendere più bella e più sicura tutta la zona, andando incontro anche alle giuste sollecitazioni dei nostri concittadini di quelle frazioni”.
L’accordo prevede che il privato proceda alla bonifica dell’amianto entro marzo 2019, mettendo così in sicurezza nel giro di pochi mesi l’aspetto sanitario.
La demolizione dei fabbricati esistenti e il resto della bonifica dovranno invece essere completati entro la fine del 2020: nell’arco di un anno e mezzo, quindi, il vecchio sito produttivo, inserito in un contesto evidentemente incongruo, sarà stato smantellato.
La zona è caratterizzata dalla presenza di elementi di pregio naturalistico e ambientali, quale ad esempio il torrente Fossa, da cui deriva il vincolo paesaggistico.
Ecco perché gli attuatori hanno dovuto rispettare una serie di requisiti nel definire il progetto di riqualificazione: il miglioramento dell’aspetto paesaggistico, riducendo la superficie coperta di oltre il 70% rispetto all’esistente; l’aumento delle dotazioni di verde pubblico, rendendo fruibili ai cittadini spazi oggi inaccessibili, l’eliminazione della maggior parte della superficie impermeabile, la costruzione secondo criteri di alta efficienza energetica ed edilizia sostenibile, il miglioramento della mobilità della zona.