Prendono il via sabato 7 luglio in Emilia Romagna le vendite di fine stagione, che interessano oltre 11.000 punti vendita al dettaglio di tessile e abbigliamento, accessori e calzature della nostra Regione. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo circa 230 euro, per un valore complessivo a livello nazionale intorno ai 3,5 miliardi di euro. La spesa media pro-capite è stimata intorno ai 98 euro, in linea con quella dello scorso anno.
“C’è come sempre attesa per la stagione dei saldi, un banco di prova per il nostro commercio – dichiara Marco Cremonini, Presidente di Federmoda Emilia Romagna. Veniamo da una stagione primaverile non particolarmente brillante da un punto di vista delle vendite, caratterizzata anche dall’incertezza dello scenario politico nazionale. Ora, con il nuovo Governo da poco insediato e con la partenza della bella stagione, ci auguriamo che il periodo dei saldi possa confermare la fiducia dei consumatori, innescando una dinamica positiva dei consumi interni”.
“I saldi – prosegue Cremonini – sono ancora un’occasione appetibile per il commercio di vicinato, nonostante la grande concorrenza di altre formule distributive, a partire dall’on-line. E’ indispensabile che si individuino degli strumenti di regolamentazione adeguati per il commercio sul web, così come quelli che già esistono per i negozi fisici, a partire dalle vendite promozionali, per evitare fenomeni di concorrenza sleale nel settore”.
Di buon auspicio per la partenza dei saldi il dato sulla fiducia dei consumatori diffuso dall’Istat, in recupero a giugno, dopo il calo di maggio. L’indice Istat del clima di fiducia dei consumatori passa infatti dal 113,9 al 116,2 e anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese è stimato in ripresa (da 104,6 a 105,4).
Confcommercio Emilia Romagna segnala inoltre le tante iniziative promosse sul territorio regionale dalle Federmoda Ascom, come “Saldi Tranquilli” e “Saldi Chiari”, per favorire la trasparenza delle vendite in saldo, a vantaggio di consumatori e imprese.