Sesta tra gli atenei di grandi dimensioni (da 20.000 a 40.000 iscritti), ed una media complessiva finale di 84,8 punti: questo il risultato assegnato a Unimore dalla classifica 2018/2019 elaborata dal Censis per conto del quotidiano Repubblica, che per quanto riguarda i punteggi raccolti dagli altri Atenei dell’Emilia Romagna mette Bologna in testa ai mega atenei con 91,2 punti, Ferrara all’11esimo posto tra i medi Atenei con 81,6 punti e Parma al terzo posto tra i grandi Atenei con 90,6 punti.
La valutazione Censis/Repubblica è redatta sulla base di 5 macro indicatori che riguardano: servizi, che tiene conto del numero pasti erogati in relazione al totale iscritti e del numero di posti e contributi alloggio calcolato sulla base degli iscritti residenti fuori regione; borse, che valuta la spesa degli atenei e degli enti per il diritto allo studio per interventi a favore degli studenti determinata in ragione del totale iscritti; strutture, giudizio determinato sulla base dei posti aula, dei posti nelle biblioteche e dei posti nei laboratori sempre in relazione al numero degli iscritti complessivi; comunicazione e servizi digitali, ovvero il punteggio derivante dall’analisi delle caratteristiche e delle funzionalità dei siti web di ateneo, dei rispettivi profili social ufficiali e dell’efficienza di risposta restituita da questi canali; e, infine, internazionalizzazione, misurata sulla base degli iscritti stranieri in rapporto al totale degli iscritti, degli studenti che hanno trascorso un periodo all’estero per studio o tirocinio rapportata al totale degli iscritti al netto degli immatricolati, degli studenti stranieri che hanno trascorso un periodo di studio presso l’ateneo sempre in base al totale degli iscritti, nonché della spesa degli atenei e degli enti per il diritto allo studio a favore della mobilità internazionale degli studenti calcolata in base al totale degli iscritti al netto degli immatricolati.
Sulla base dei parziali assegnati, Unimore risulta ben posizionata per quanto riguarda l’internazionalizzazione dove tra i grandi atenei è 4° ed anche per i servizi in cui, sempre tra i grandi atenei, è 5° pari merito con Cagliari.
Il quotidiano e l’istituto di statistica, poi, hanno stilato anche classifiche distinte per raggruppamenti disciplinari sulla qualità didattica, per la quale si sono considerati gli abbandoni tra il primo ed il secondo anno di corso di laurea, l’acquisizione dei crediti da parte degli iscritti nell’anno accademico, il tasso di iscritti regolari, la regolarità negli studi, la mobilità degli studenti in uscita, la numerosità di università ospitanti studenti dell’ateneo ed il numero di iscritti stranieri.
Decisamente lusinghiera la valutazione che emerge per Unimore dai parametri che concorrono a definire il giudizio sulla sua didattica, dove risulta seconda nelle lauree triennali appartenenti al gruppo dell’ingegneria (pari merito con Bergamo); seconda nelle triennali appartenenti al gruppo disciplinare linguistico; seconda per il gruppo delle lauree triennali in Professioni sanitarie; terza nelle lauree triennali appartenenti al gruppo disciplinare dell’ingegneria (civile, informazione e industriale); terza per le triennali del gruppo agrario; terza per la laurea magistrale ciclo unico in Giurisprudenza. E, inoltre, vede nella top ten anche i corsi magistrali a ciclo unico in Farmacia e Chimica e tecnologie farmaceutiche (4°), le biennali magistrali a indirizzo economico (4°), le triennali giuridiche (5° posto), le triennali economiche (7° posto), le triennali del gruppo geo-biologico (7°), le triennali scientifiche in fisica, informatica, matematica (7°) e le biennali magistrali linguistiche (10°).
“Il punteggio complessivo assegnato al nostro Ateneo – spiega il Magnifico Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano – sconta la crescita vertiginosa di iscritti che abbiamo avuto in questi ultimi cinque anni, che si ripercuote sulla penalizzazione subita nel punteggio per quanto riguarda le strutture, parametro che considera il rapporto studenti/posti aula (- 4 punti rispetto all’anno scorso e – 7 rispetto a due anni fa). A questa situazione stiamo cercando di porre rimedio con nuovi investimenti. Complessivamente comunque possiamo ritenerci soddisfatti del giudizio espresso da Censis/Repubblica, in quanto la politica dell’Ateneo tesa a perseguire miglioramenti per gli aspetti che riguardano l’internazionalizzazione e i servizi agli studenti ci riconoscono i passi avanti compiuti. Decisamente soddisfacente, invece, il giudizio che riguarda la qualità della stragrande maggioranza dei nostri corsi di laurea”.