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I 7 punti del contratto per l’impresa Lapam

Confartigianato ha scelto l’avveniristica struttura della Nuvola Convention Center per l’annuale assemblea. E la delegazione Lapam, proveniente da Modena e Reggio Emilia, ha fatto la sua parte: erano oltre cinquanta gli imprenditori e funzionari alla Nuvola, capitanati da Presidente e Segretario Generale, Gilberto Luppi e Carlo Alberto Rossi.

Nel 2017 proprio i settori con la maggiore concentrazione di artigiani e piccole imprese hanno realizzato la migliore performance di sempre nelle esportazioni: ben 124 miliardi di euro. Risultati che le piccole imprese artigiane del Paese hanno raggiunto nonostante i tanti vizi di un Paese che ne limita la competitività. A cominciare dalla solita, tragica pressione fiscale, che per l’Ufficio studi di Confartigianato supera di 18,6 miliardi di euro la media europea. Per non parlare dei ritardi di pagamento della pubblica amministrazione italiana, che ancora oggi rappresentano una vera e propria voragine nei bilanci di decine di migliaia di piccole imprese: 56 miliardi di euro. La compensazione diretta tra debiti e crediti, come proposto per l’ennesima volta da Confartigianato, dimezzerebbe in un colpo solo il debito dell’Italia nei confronti delle pmi.

Il Presidente nazionale di Confartigianato, Giorgio Merletti, ha proposto un contratto all’attuale Governo, in sette punti, semplici ed immediatamente applicabili: la modifica del Codice degli Appalti, la firma sul decreto delle nuove tariffe INAIL, la chiusura definitiva del disastroso Sistri, la tutela della manifattura made in Italy, una tassazione reale per i giganti del web, la riduzione del costo dell’energia e la valorizzazione delle piccole imprese in ogni nuovo provvedimento introdotto in italiano, come da indicazioni europee. Un contratto che il Ministro Di Maio ha firmato e sottoscritto, confermandone la bontà: “In questo contratto in 7 punti vedo soltanto ottimi propositi – ha detto il titolare del Lavoro e dello Sviluppo economico –. Dobbiamo soltanto metterci a lavoro insieme”. Di Maio ha aggiunto: “Questa Impresa 4.0 non può funzionare senza l’apporto di strumenti fondamentali per il nostro sistema di istruzione e per la formazione dei nostri giovani. Quando incontro le piccole aziende che utilizzano i macchinari di Impresa 4.0 gli imprenditori mi dicono che il problema è reperire il personale che lavora con quei macchinari. Oggi, quegli imprenditori mi chiedono di rimettere in sesto gli istituti tecnici, che prima funzionavano e che oggi sono diventati la cenerentola dell’istruzione italiana”.

All’Assemblea ha partecipato anche il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ha confermato la lotta alle importazioni selvagge che minano la qualità della produzione made in Italy: “Il grano canadese, il riso cambogiano che sfrutta il lavoro minorile, l’ipotesi dell’arrivo di carne agli ormoni dal Sud America, piuttosto che le tonnellate di olio, di arance e di pomodoro tunisino e marocchino, mettono a rischio la salute – ha denunciato il Vicepremier -. Il nostro obiettivo è difendere il lavoro, la salute e il made in Italy”.

















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