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I fisici Alvaro De Rujula e Sergio Bertolucci per il 30^ di Fondazione Golinelli

Tradizionalmente l’uomo collocava nel cielo la parte del mistero che non riusciva a risolvere in terra: qual è la parte di mistero che il cielo ancora racchiude? E ancora: l’uomo ha affidato al cosmo e alle costellazioni ciò che aveva di più caro, affetti, speranze, vite che non sono più. C’è ancor nel disvelamento scientifico attuale, seguito alle esplorazioni e ai viaggi spaziali, posto per una dimensione affettiva del cosmo?

Lo studio dell’Universo con lo sviluppo dell’astrofisica da un parte e le scoperte della ricerca nel campo della fisica delle particelle dall’altra hanno negli anni più recenti attivato un ricongiungimento tra i paradigmi dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo, offrendo oggi delle piste di ricerca convergenti, dirigendoci verso una piattaforma di sintesi per una sempre maggiore comprensione dell’universo e delle sue origini.

Queste sono alcune delle domande e riflessioni al centro della conferenza Tra arte e scienza: la narrazione del Cosmo che il fisico teorico del CERN di Ginevra Alvaro De Rujula terrà il 25 e il 26 giugno al Centro Arti e Scienze Golinelli di Bologna, dialogando assieme al professore straordinario di Fisica sperimentale del dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, Sergio Bertolucci. Dopo il filosofo francese Pierre Lèvy, De Rujula è il secondo ospite del ciclo di incontri “Astronave Arione”, che si inserisce nelle attività promosse dal centro di ricerca e sperimentazione voluto da Fondazione Golinelli dedicato fin dalla sua ideazione al connubio tra arte, scienza e tecnologia.

Come per Lévy, il formati degli incontri, suddivisi in due giorni, prevede un doppio appuntamento: una conferenza pomeridiana aperta al pubblica (ingresso libero, dalle 17.30) e una mattinata di studio rivolta a un gruppo ristretto di ricercatori e dottorandi (su prenotazione, dalle 9 alle 13).

“Così come anticamente dal mare, è oggi dallo spazio che possono arrivare novità inaspettate e possono apparire nuovi mondi? – si chiede il presidente di Fondazione Golinelli, Andrea Zanotti – Dopo aver esplorato durante la prima orbita dell’astronave Arione i confini del linguaggio tra uomo e macchina, apprendendo che l’approccio semantico all’intelligenza artificiale potrebbe presto rivoluzionare la capacità di apprendimento degli algoritmi artificiali, oltreché dare la genesi a una prima vera forma di intelligenza umana collettiva, in questa seconda missione esploreremo, tra le altre cose, se nell’universo le dimensioni dell’inaspettato, da una parte, e la conoscenza fisica più consapevole dello spazio cosmico che abitiamo, dall’altra, possono essere oggi sorgenti di nuove narrazioni e di inedite intuizioni artistiche nascenti da suggestioni tecnologiche o da nuove capacità mimetiche”.

L’iniziativa cade nel trentennale di vita di Fondazione Golinelli. In questa occasione il fondatore e oggi Presidente onorario Marino Golinelli rivolgerà il proprio saluto e un messaggio augurale per il futuro.

Il Centro Arti e Scienze Golinelli si trova in via Paolo Nanni Costa, 14. Info: www.fondazionegolinelli.it

 

Biografia Alvaro de Rujula (foto)

Fra i più importanti e riconosciuti fisici teoretici del mondo, ha lavorato in Italia, Francia, Stati Uniti e al CERN di Ginevra. Negli anni ‘70 ha contribuito al consolidamento del Modello Standard delle particelle elementari. Tra i suoi campi di ricerca: la possibilità di “radiografare” la terra con neutrini e di misurarne direttamente le masse, l’antimateria nell’Universo, l’origine dei raggi cosmici e la ricerca del bosone di Higgs. I suoi interessi spaziano dalla Fisica delle Particelle, all’Astrofisica, alla Cosmologia, e si sono andati concentrando negli ultimi anni nell’informazione che possiamo trarre sulla struttura intima della materia, studiando il Cosmo. Alvaro de Rujula coniuga in maniera originale la rilevanza del profilo scientifico con le sue ottime qualità di divulgatore.

 

Biografia Sergio Bertolucci

Laureatosi in Fisica all’Università di Pisa, è diventato un esperto in fisica particellare sperimentale. È stato ricercatore al laboratorio DESY (Amburgo) e il Fermi National Laboratory (Chicago). Ha diretto i Laboratori Nazionali di Frascati, ha presieduto il comitato LHC (Large Hadron Collider) del Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire, è stato vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare; è stato direttore di ricerca e calcolo scientifico del CERN (2008-2015). Tra i fisici italiani più riconosciuti in ambito internazionale, nel 2012 ha stupito la comunità scientifica annunciando una straordinaria scoperta del CERN: l’esistenza del bosone di Higgs o quantomeno di una particella che ne presenta tutte le caratteristiche.

















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