L’APP DAE RespondER, unica in Italia e recentemente premiata dal Politecnico di Milano per l’innovazione digitale in sanità, e la sperimentazione dell’utilizzo di un drone 118 in eventi pubblici come la visita del Santo Padre nell’ottobre scorso e il capodanno 2018 in piazza Maggiore.
Sono solo le ultime novità che caratterizzano la Centrale Operativa 118 Emilia Est, cuore pulsante del soccorso in emergenza urgenza, in continua evoluzione tecnologica. Una Centrale al centro di un sistema da sempre aperto alla collaborazione dei cittadini, anch’essi in grado di diventare soccorritori, per aumentare la tempestività e quindi l’efficacia degli interventi.
Ogni anno, infatti, sono circa un migliaio, nel territorio provinciale bolognese, le persone colpite da arresto cardiaco. Grazie al tempestivo intervento del 118, garantito entro 10 minuti dalla chiamata alla Centrale Operativa, il 16% di quelle che vengono rianimate sopravvive. Una percentuale che può aumentare utilizzando i defibrillatori semiautomatici esterni. Defibrillare entro 3-5 minuti dall’inizio dell’arresto può consentire, infatti, la sopravvivenza del paziente nel 50-70% dei casi. Nel 2017, 7 persone con arresto cardio respiratorio sono state defibrillate da laici, e trasportate in Ospedale dopo intervento del personale 118. 6 di queste sono state dimesse dopo ricovero presso la Unità Coronarica.
Per sottolineare questo filo solidale che lega il 118 alla città, a partire da ottobre le porte della Centrale Operativa 118 si apriranno ai cittadini che potranno così partecipare, in diretta, ad una giornata di ordinaria emergenza, toccando con mano le sofisticate tecnologie di geolocalizzazione degli eventi, i sistemi e le procedure di allerta dei mezzi di soccorso e dei first responder, i volontari addestrati alle manovre rianimatorie in rete con la Centrale grazie all’APP DAE RespondER. Primi appuntamenti il 6 e il 20 ottobre.
L’anteprima di questi open day, che si ripeteranno per tutto il 2018, è andata in scena oggi, 7 giugno, riservata agli organi di informazione. A guidare i giornalisti e le telecamere, Fiorella Cordenons, responsabile Infermieristico del 118, Chiara Gibertoni, direttore generale dell’Azienda Usl di Bologna, Giovanni Gordini, direttore del Dipartimento Emergenza, Cosimo Picoco, responsabile Centrale Operativa 118 Emilia Est.
La Centrale Operativa 118 Emilia Est
Cuore dell’Emergenza–Urgenza dell’Azienda Usl di Bologna, la Centrale Operativa 118 Emilia Est è stata realizzata nel 2014, e serve le province di Bologna, Ferrara e Modena, ricevendo tutte le chiamate di soccorso dai tre diversi ambiti territoriali e coordinando quindi l’invio dei rispettivi mezzi di soccorso.
La Centrale ha ricevuto, nel corso del 2017, circa 310 mila chiamate, con una media di 850 al giorno, attivando 225 mila servizi di soccorso. La Centrale Operativa trasporti inter-ospedalieri, collegata alla Centrale 118, ha assicurato inoltre 163 mila trasporti sanitari tra gli ospedali dell’area metropolitana bolognese.
Grazie ad una potente e sofisticata rete telefonica, la Centrale è in grado di far fronte a picchi straordinari di chiamate, come accaduto in occasione dell’ondata di gelicidio del 13 gennaio 2017, quando in sole tre ore ricevette 1.400 chiamate distribuite su 35 diverse linee telefoniche, arrivando a gestire 250 soccorsi in contemporanea.
La Centrale coordina, in tutto il territorio dell’Area Omogenea Emilia Est, 134 mezzi di soccorso: 11 automediche, 2 elicotteri (1 con base a Pavullo nel Frignano) e 64 ambulanze per Bologna ed Imola, 5 automediche e 16 ambulanze per l’area ferrarese, 5 automediche e 33 ambulanze per quella modenese.
Il team della Centrale, diretta dal Responsabile medico Cosimo Picoco e dal Responsabile infermieristico Fiorella Cordenons, è composto da 50 infermieri e 5 coordinatori. Tutte le 16 postazioni di lavoro contano su una completa integrazione tra i sistemi radio, telefonici e dati, grazie ad un applicativo informatico dedicato. In questo modo l’operatore può interagire con i diversi supporti utilizzando un unico computer ed una unica cuffia microfonica. Gli applicativi colloquiano con i database telefonici e cartografici, rendendo così più sicura la localizzazione di quanti si rivolgono alla Centrale per richiedere soccorso.
I mezzi, ambulanze e le auto mediche, sono dotati di computer di bordo completamente integrati nel sistema 118. L’operatore di Centrale conosce, quindi, in tempo reale la posizione e lo stato di tutti i mezzi di soccorso sul territorio, individuando immediatamente quello più adatto ad intervenire ed inviando, in automatico, tutti i dati necessari per l’attivazione e per tutta la durata dell’intervento.
Nella sala operativa sono presenti 2 videowall che consentono a tutti gli operatori di visualizzare informazioni e applicazioni come, per esempio, le telecamere poste sulle autostrade, e il dettaglio delle attività in corso.
La Centrale Operativa 118 Emilia Est è connessa operativamente con le altre Centrali 118 della Regione. Nel febbraio 2017, ad esempio, la Centrale ha vicariato la Centrale Operativa Romagna, accogliendone gli operatori che da Bologna hanno ricevuto e gestito l’invio dei mezzi di soccorso nei loro territori.
APP DAE RespondER
Premio giuria popolare per l’Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, finalista per la categoria Servizi al cittadino, la APP DAE RespondER, è la prima in Italia ad essere completamente integrata con le centrali operative 118 per allertare i soccorritori volontari laici in caso di presunti arresti cardiaci. 832 i cittadini che, in tutta la provincia bolognese, si sono registrati nei primi 8 mesi dal lancio della APP, 327 di questi solo a Bologna.
In questi primi 8 mesi, nella sola provincia di Bologna, 56 cittadini si sono resi disponibili ad intervenire in casi di sospetto arresto cardiaco avvenuti in luoghi pubblici (in tutta la regione si sono resi disponibili 202 cittadini). Dai dati regionali si evince che nel 50% dei casi raggiungono il luogo dell’evento e, nel 45% di questi, arrivano prima dei mezzi di soccorso del 118, anticipando così le manovre rianimatorie a tutto vantaggio del paziente.
L’APP DAE RespondER censisce anche i defibrillatori semiautomatici presenti in città in luoghi pubblici ad altra aggregazione di persone, come supermercati, centri commerciali, aziende pubbliche e private, scuole, istituzioni. Il sistema fornisce informazioni utili al reperimento, compresi gli orari di disponibilità, consentendo così al soccorritore, laddove possibile, di recuperarlo ed intervenire con il defibrillatore. 420 quelli censiti nella provincia di Bologna, 107 dei quali a Bologna.
Come funziona la APP DAE RespondER
Quando nella Centrale 118 l’operatore identifica un sospetto arresto cardiaco (codice blu), oltre all’invio dei mezzi di soccorso il sistema allerta automaticamente, attraverso la APP DAE RespondER, i First Responder, i volontari registrati che si trovano nel raggio di 5 km dal luogo dell’evento, geolocalizzandoli attraverso gli smartphone e richiedendone l’effettiva disponibilità ad intervenire.
Dalla APP i First Responder ricavano tutte le informazioni necessarie per decidere se intervenire o meno, come la distanza dall’evento e dal più vicino defibrillatore. Basta un click per confermare la disponibilità ad intervenire. Seguendo le indicazioni dell’APP si viene guidati al recupero del defibrillatore e quindi al luogo dell’evento. Durante l’emergenza vengono inviate ulteriori informazioni, quali il tempo stimato di arrivo dell’ambulanza ed eventuali modifiche all’indirizzo o l’annullamento dell’emergenza. Arrivato sul posto con il defibrillatore, il First Responder, anche in contatto telefonico con l’operatore del 118, può eseguire le manovre di soccorso.
Pronto Blu, la rete dei soccorritori non sanitari
La APP DAE RespondER è solo l’ultima delle innovazioni che caratterizzano la rete solidale che lega la Centrale Operativa 118 alla città. Dal 2001, infatti, il 118 è impegnato in prima linea nella promozione della diffusione sempre più capillare dei defibrillatori in luoghi molto frequentati e nella formazione diretta di soccorritori non sanitari, con il progetto Pronto Blu. 1.500 i soccorritori non sanitari addestrati e costantemente aggiornati alle manovre di rianimazione con il defibrillatore attraverso una rete di 13 centri di formazione, tutti autorizzati dall’Azienda Usl di Bologna e coordinati nell’ambito dello stesso progetto Pronto Blu.
Alla rete dei soccorritori laici partecipano anche le 19 auto di COTABO con defibrillatore a bordo, grazie al progetto DAE in Taxi che vede Comune di Bologna e 118 di Bologna, in partnership con COTABO, impegnati per dotare i taxi di defibrillatori semi automatici e formarne gli autisti al loro utilizzo corretto.
(immagini: AUSL BOLOGNA- foto Paolo Righi)