La Ghirlandina gli ha offerto una casa accogliente e confortevole e così la coppia di falchi pellegrini che vive sulla cima della Torre patrimonio dell’Unesco ha messo su famiglia e ha allevato due piccoli che tra pochi giorni saranno pronti a spiccare il volo.
È la prima volta che la coppia, che vive da diversi anni sull’ultima balconata della Ghirlandina, riesce a portare a schiusa le uova che ha deposto. I falchi pellegrini già dal 2000 frequentavano la sommità della torre, corteggiandosi ma senza potersi riprodurre per la mancanza di un ricovero idoneo. In occasione del restauro della Ghirlandina, iniziato nel 2008 e concluso nel 2012, su consiglio degli operatori del Servizio Veterinario dell’Ausl, è stato quindi posato un nido artificiale che sembra essere stato molto gradito dai falchi che finalmente sono riusciti ad allargare la famiglia. La presenza dei due pulli, così si chiamano i pulcini del falco, è stata osservata con cannocchiale e teleobiettivo da livello strada, per non interferire, dai volontari di alcune associazioni che stanno seguendo il fenomeno.
È possibile però che i piccoli falchi al loro primo volo abbiano difficoltà a rientrare e cadano a terra, rimanendo intontiti. I tecnici dell’Ufficio Diritti Animali invitano quindi i cittadini che dovessero trovarli ai piedi della Ghirlandina a non raccoglierli ma a rivolgersi al Centro di recupero fauna selvatica “Il Pettirosso” (ai numeri 339 8183676 oppure 339 3535192) i cui operatori sanno come intervenire.
Rapidissimo, soprattutto in picchiata, il falco pellegrino, specie protetta e molto preziosa, è considerato l’animale più veloce in natura, può infatti raggiungere i 350 km/h, superando persino il ghepardo africano. Nei secoli gli uomini lo hanno adorato, temuto e purtroppo molto spesso anche sfruttato e perseguitato. I falchi pellegrini sono animali tendenzialmente fedeli e solitamente cercano un nuovo compagno solo dopo la morte del precedente.
Di solito nidificano su rocce scoscese, ma oggi non è raro trovarli in città, su campanili o palazzi molto alti. La specie è tutelata a livello europeo e contribuisce alla conservazione della biodiversità anche in ambito urbano.