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Avvocatesse battono Avvocati 1011 a 893

Nel 2017 il numero degli avvocati donna iscritti all’Ordine di Modena ha raggiunto quota 1011 ampliando ancora di più il distacco dai colleghi uomini (fermi a 893) e confermando il superamento della soglia dei mille. Gli ultimi dati ufficiali rafforzano la svolta rosa dell’avvocatura modenese tra i pochi in Italia ad avere una donna alla guida: Daniela Dondi, 55 anni, civilista, è infatti uno dei 19 Presidenti donna dell’Ordine degli Avvocati che in Italia registrano ancora una schiacciante maggioranza di uomini (118) ai vertici dei Consigli.

Quanto registrato dai numeri degli ultimi anni conferma una tendenza che appare strutturale e che vede le donne sempre più numerose e in prima linea nella professione degli avvocati. Una forbice che continua ad allargarsi: nel 2014 la differenza era di 83 unità, oggi supera quota 110. Una crescita rosa inarrestabile che ha visto l’Ordine degli Avvocati di Modena rappresentare un punto di riferimento importante con una delle prime elezioni di una donna alla guida del Consiglio.

Un segnale molto importante da una professione spesso percepita come prettamente maschile: “Ma nell’ambiente forense le donne non hanno ancora le stesse opportunità dei colleghi uomini ed infatti c’è tanto da lavorare – avverte la presidente Daniela Dondi – C’è ancora molta diffidenza nei confronti dell’avvocato donna. Come in ogni professione se si lavora bene e con serietà le opportunità ci sono, ma una donna – spesso alle prese anche con la maternità – deve comunque fare i conti con una conciliazione vita-lavoro più complessa rispetto ad un uomo e spesso poi il reddito si ferma alla metà di quello maschile”. Un solo esempio: nella fascia di età 45/49 anni il reddito professionale, medio, maschile è pari a € 56.230, mentre per quello femminile si ferma a € 28.187 (dati Cassa Forense)

Il numero dei praticanti del 2017 (223 donne, 121 uomini) conferma che l’onda rosa nell’avvocatura a Modena non è destinata ad esaurirsi. Giurisprudenza piace, soprattutto alle studentesse alle quali la Presidente – a pochi mesi dall’importantissima scelta dei maturandi – dà un consiglio: “Chi intende intraprendere questi studi deve credere in questa professione – avverte – Che non sia vista come una spiaggia su cui adagiarsi e aspettare di vedere cosa succede”. In Italia negli ultimi 30 anni si è assistito ad un vero e proprio boom di avvocati passati dai 48mila degli anni ’80 ai quasi 240mila del 2017: non è un caso che il nostro Paese sia il terzo in Europa per concentrazione (4 avvocati per ogni 1000 abitanti). In Emilia-Romagna gli avvocati iscritti all’ordine sono circa 14mila: “Questa crescita ha trasformato la professione, molti giovani iniziano in autonomia subito dopo il titolo senza più passare all’interno di studi gestiti da avvocati di grande esperienza – spiega la Presidente Dondi, sottolineando inoltre come il cambiamento debba coinvolgere anche gli stessi Ordini – L’avvocatura è una parte importante del tessuto sociale, dobbiamo imparare ad essere presenti e a raccogliere tutte le sollecitazioni che arrivano, senza pensare esclusivamente a noi stessi come categoria professionale, ma confrontandoci con i territori, Europa compresa. Il Consiglio dell’Ordine Avvocati di Modena ha fatto molto e sicuramente farà ancora tanto sia per i giovani che per le Colleghe. Ricordo che il Comitato Pari Opportunità di Modena, alcuni anni fa, ha realizzato il  protocollo del legittimo impedimento quando è diventato legge solo nell’anno 2017. Abbiamo in  corso un Master, gratuito, riservato a 20 giovani colleghi per una “specializzazione”  in materie specifiche dedicate al mondo del biomedicale”.

















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