Le Organizzazioni Sindacali Filctem/Cgil, Femca/Cisl e Fesica/Confsal, unitamente alla Rsu e ai lavoratori, sono ad esprimere fortissima preoccupazione per la situazione aziendale che si sta determinando. “Gli sforzi profusi in questi anni dall’acquisizione di Oscar in termini di impegno e collaborazione per rilanciare l’attività, i marchi, la produzione, la credibilità e uscire dalla grave situazione determinata dalle vicende della precedente proprietà – si legge in una nota congiunta – che cosa hanno prodotto? Eppure i lavoratori hanno dato la massima disponibilità in termini organizzativi, tutte le volte che è stato richiesto di cambiare l’orario di lavoro o la mansione”.
“Nei numerosi incontri sindacali, ogni volta è stato chiesto dove fosse il piano di rilancio aziendale e gli investimenti che tardavano a concretizzarsi, salvo pochi e sporadici interventi. l dubbi e le incertezze sono aumentati nel tempo, vedendo i magazzini ricolmi, gli innumerevoli problemi produttivi, gli scarsi interventi di manutenzione e, soprattutto, le enormi difficoltà dimostrate nell’affrontare i temi relativi alla sicurezza sul lavoro e nella gestione, sempre molto discutibile, delle attività date in appalto”. Continuano le Organizzazioni Sindacali.
“La Direzione ha sempre detto che era solo questione di tempo e che si stava lavorando per portare l’Azienda in condizioni di sicurezza in termini economici e di mercato. Quale è stato il risultato? Il 25 maggio 2018 l’Azienda ha depositato un concordato preventivo, improvvisamente, dopo che era stato detto che erano in arrivo finanziamenti dalla proprietà.
Come si è potuto accumulare un debito tale da richiedere un concordato per un’azienda appena partita e che ci ha sempre detto che il mercato stava rispondendo bene? Che cosa è successo veramente a questa azienda e come sono stati gestiti i denari? Quali sono ora le vere intenzioni della proprietà? Cosa succederà ai lavoratori già duramente provati dal concordato Cbs? Come si copriranno i turni non lavorati di questi ultimi giorni?”
“Troppe risposte mancano ancora e i dubbi sulla tenuta dell’azienda per il futuro ci sono tutti. Siamo tutti consapevoli che lavorare in un’azienda in concordato porterà a farlo in condizioni difficilissime, in termini produttivi, di forniture e di organizzazione del lavoro: per questo pretendiamo di essere parte attiva della partita. Ora basta, non siamo più disposti a giocare di rimessa, vogliamo conoscere ogni dettaglio della gestione ed essere coinvolti in tutto per tutelare i lavoratori che non meritano una situazione di questo tipo.
Per questo – concludono Filctem/Cgil, Femca/Cisl e Fesica/Confsal – da oggi dichiariamo lo stato di agitazione in attesa di ricevere in tempi brevissimi puntuali chiarimenti su tut e le questioni da noi poste”.