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In Sala Tricolore il saluto ai giovani reggiani in partenza per scambi internazionali

Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 30 maggio, si è tenuta in Sala del Tricolore, alla presenza del sindaco Luca Vecchi e dell’assessore alla Città internazionale Serena Foracchia, la cerimonia di saluto e premiazione dei 12 giovani reggiani in partenza per progetti di scambio internazionale e che saranno presto ambasciatori della nostra città in vari Paesi del mondo. Si tratta di 12 ragazzi che al termine di un percorso di selezione durato tre mesi e di un ciclo di incontri formativi a opera dei volontari del Centro Intercultura di Reggio Emilia partiranno quest’estate per un’esperienza formativa e umana che lascerà un segno nelle loro vite. Nel corso della cerimonia a 10 ragazzi sono state assegnate borse di studio a sostegno delle spese che dovranno sostenere all’estero. Alcuni partiranno in quanto vincitori di una delle 1.500 borse di studio che Intercultura mette a disposizione ogni anno sul territorio nazionale. Altri invece usufruiranno del generoso contributo della Fondazione Manodori e dell’Officina Bocedi di Scandiano.

“Il progetto Intercultura porta in città moltissimi giovani da altri Paesi del mondo, mentre permette ad altrettanti ragazzi reggiani di maturare un’importante esperienza all’estero – ha detto il sindaco Luca Vecchi – È un percorso che credo permetterà agli uni, quando torneranno dalle loro famiglie, di portare con sé un po’ di reggianità e agli altri di essere ambasciatori di Reggio nel mondo. Lo dico con grande orgoglio: questa città crede e continua a credere nei diritti delle persone, in una modalità aperta di confronto con l’Europa e col mondo. Intercultura fa parte di questa strategia e io auguro a tutti i giovani in partenza, alle loro famiglie, in bocca al lupo e buon viaggio, in attesa di poterli riabbracciare”.

“Intercultura propone un’esperienza di incontro con mondi e contesti nuovi, stranieri –ha detto l’assessora alla Città internazionale Serena Foracchia – Un augurio sincero ai ragazzi che partono non per un viaggio di piacere, ma per un’esperienza di cambiamento nella propria vita; per incontrare nuove quotidianità e confrontarsi nella concretezza delle difficoltà del dialogo interculturale. Oggi più che mai il lavoro di Intercultura acquista valore, ha bisogno di essere raccontato e di trovare nelle istituzioni una sponda importante. Ringrazio l’associazione per il lavoro che instancabilmente porta avanti da anni e con orgoglio posso dire che la città di Reggio Emilia è sempre stata un importante riferimento per questa associazione, permettendo la partenza di un numero rilevante di studenti e attivando un numero significativo di famiglie in grado di accogliere. Intercultura a Reggio ha saputo intercettare la predisposizione del nostro territorio all’apertura all’altro ed alla voglia di confronto. Un augurio ed auspicio: che l’associazione continui a lavorare con le famiglie, le scuole e gli studenti reggiani. È il miglior antidoto ai venti di chiusura e scontro che stanno alimentando tensioni e conflitti tra popoli”.

Australia, Ungheria, Argentina, Brasile, Filippine, Paraguay, Costarica e Stati Uniti sono solo alcuni dei paesi che ospiteranno questi giovani studenti per un periodo che va da due mesi a un anno.

Sono tutti studenti che dimostrano un impegno costante a scuola e in famiglia, che amano uscire con gli amici e coltivare un hobby, ma soprattutto mettersi alla prova, per ampliare la propria visione del mondo, per poter un domani contare su quelle competenze trasversali, sempre più richieste dal mondo del lavoro, quali: l’apprendimento (o il miglioramento) di un’altra lingua, essere più predisposti a intraprendere nuove iniziative, a relazionarsi con gli altri in maniera positiva, avere maggiori capacità critiche.

Protagoniste della cerimonia sono state anche cinque studentesse straniere che stanno svolgendo un periodo di studio e di scambio culturale della nostra città. Le ragazze, che provengono da Germania, Giappone, Spagna, Thailandia e Argentina, con le loro testimonianze hanno sostenuto i ragazzi reggiani in partenza. Ad accompagnarle erano presenti le famiglie ospitanti, prova diretta di come si possa avere il mondo anche stando comodamente a casa.

















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