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L’Università di Bologna è tra i soggetti capofila scelti dal Mise per la creazione di Competence Center

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso nota la graduatoria di ammissione alla fase negoziale delle proposte di avvio dei Competence Center per il piano Industria 4.0. Tra gli otto selezionati, in terza posizione c’è anche il progetto presentato dall’Università di Bologna per conto di un partenariato pubblico-privato di 61 attori, fortemente radicato nel territorio emiliano-romagnolo, ma con attività estese anche ad altre regioni, fra cui Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia e Trentino-Alto Adige.

Il partenariato guidato dall’Alma Mater è composto da 49 attori privati: imprese attive in diversi settori, come meccatronica, servizi logistica e finanza, ICT, biomedicale, agro-alimentare, energia, ambiente ed automotive, ma anche una banca e aziende di consulenza e di formazione. Questi partner daranno sostegno finanziario diretto, ma saranno anche fornitori di soluzioni, servizi, tecnologie e attività. Le Università coinvolte sono invece 5: quella di Bologna, capofila, la Cattolica, Ferrara, Modena-Reggio Emilia e Parma. Partecipano inoltre due enti di ricerca nazionali – il CNR e l’INFN – assieme ad ASTER, Bologna Business School, CINECA, Istituto Ortopedico Rizzoli e la Fondazione Golinelli, che ospiterà il centro.

“Si tratta di un partenariato particolarmente ricco e con grande potenziale, multidisciplinare e intersettoriale, dinamico e motivato – ha commentato il Rettore Francesco Ubertini –, che ha messo a disposizione un cofinanziamento a fronte del quale la proposta richiede al MISE circa 10 milioni di euro per l’avvio del Centro, la realizzazione di una linea dimostrativa pilota e le sue attività di servizio per il primo periodo di tre anni. Sono molto soddisfatto dell’eccellente lavoro di squadra che ha portato a questo risultato”.

“Il Centro sarà denominato BI-REX (Big Data Innovation & Research EXcellence)”, ha aggiunto Fabio Fava, delegato dell’Alma Mater per la ricerca industriale, cooperazione territoriale e innovazione. “Sarà di servizio alle imprese di tutta Italia, preferenzialmente PMI, garantendo loro assistenza e indirizzo nell’adozione di tecnologie abilitanti, in primis per big data di rilevanza industriale, ma anche cyber security, manifattura additiva e robotica, nonché formazione su Industria 4.0 (professionalizzante, master esecutivi, attività su linee produttive dimostrative) e l’avvio di progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale, spesso di natura collaborativa tra aziende, predisposti con le aziende partner ed esterne a BI-REX”.

Gli enti pubblici dell’Emilia-Romagna parteciperanno principalmente attraverso i Tecnopoli e i laboratori della Rete alta tecnologia funzionali alle attività richieste, valorizzando così le competenze e gli apparati acquisiti con i recenti finanziamenti regionali. Di qui anche il pieno sostegno della Regione Emilia-Romagna, che vede nel centro un ulteriore potente strumento di aggregazione dei suoi attori dell’innovazione in linea con la sua Smart Specialisation Strategy.

Ora che la graduatoria è stata pubblicata, parte la fase due, ovvero la negoziazione. Ciascun partenariato ammesso sarà chiamato a discutere il progetto. In seguito, verrà emanato un decreto di concessione che conterrà obiettivi, tempi e modalità di realizzazione dei progetti finanziati.

Per sostenere i Competence Center, il Ministero mette a disposizione 73 milioni di euro, 33 in più rispetto ai 40 inizialmente stanziati. Una quota fino al 65% dovrà supportare la costituzione e l’avviamento dei progetti, nella misura del 50% per un massimo di 7,4 milioni per singola struttura. Almeno il 35% dovrà invece finanziare i progetti di innovazione presentati dalle imprese, sempre nella misura del 50% fino a un massimo di 200 mila euro.

















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