Era stato acquistato usato nel 2016 e aveva percorso tra i 500 e 700 mila km l’autobus di Seta andato in fiamme oggi alle 13 tra Modena e Campogalliano. Lo comunica la Fit (Federazione italiana trasporti) Cisl, esprimendo forte preoccupazione per il quarto incendio nel giro di poche settimane.
«Era una corsa a vuoto e non ci sono feriti, ma l’azienda deve garantire sempre la sicurezza di utenti e lavoratori – commenta Salvatore Corbisiero (foto), segretario territoriale Fit Cisl – Viene il sospetto che il bilancio economico 2017 sia in attivo non solo grazie agli scioperi, ma perché si risparmia sulla manutenzione. Non dimentichiamoci che ogni autobus bruciato è un danno notevole al patrimonio aziendale».
«In officina vengono effettuate sempre lavorazioni di emergenza e, pertanto, si rimandano le manutenzioni ordinarie – aggiunge Maurizio Denitto, vicesegretario territoriale Fit Cisl –
Questo problema è emerso durante l’assemblea di lunedì scorso con il personale dell’officina, che denuncia forti difficoltà gestionali e carenza di operatori».
«Qui si sta minando la fiducia dei cittadini nei confronti del trasporto pubblico locale – sottolinea Rosamaria Papaleo, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale –
Non è accettabile che l’azienda si autoassolva sempre, come ci riferiscono utenti che inoltrano reclami per ritardi o annullamenti di corse, e non affronti in modo più efficace il problema dell’affidabilità dei mezzi, che devono garantire l’incolumità non solo degli utenti, tra i quali studenti e anziani, ma anche quella dei lavoratori e dei conducenti dei veicoli che circolano insieme agli autobus».