Novantadue, in scena giovedì 10 maggio alle 21 al Teatro Duse di Bologna è una moderna tragedia classica, ed è il racconto di una doppia solitudine di due uomini – i magistrati Falcone e Borsellino- abbandonati da quello Stato che hanno giurato di servire.
All’interno di una scena scarna di ispirazione kantoriana, fuori da ogni retorica celebrativa, prendono vita le passioni, le piccole ostinazioni, le paure con cui hanno convissuto fino all’ultimo, e che rendono umani anche gli eroi. Una storia cui non possiamo sottrarci e che continua ogni giorno a contaminare le nostre vite.
Tutti i codici che circondano la recitazione degli attori sono dismessi: luci scarne e scenografia minimale. Ed ecco che bastano pochi elementi (come già nelle intenzioni dell’autore) – un tavolo, delle sedie – per mettere in scena la tragedia di due uomini comuni, chiamati dalla propria indole testarda a una missione straordinaria quanto impossibile: ripulire la Sicilia (e l’Italia) dalla mafia.
Pochi altri segni ricostruiscono per accenni l’universo e la gestualità dei due personaggi. Tutto, anche la musica (le note sussurrate di Nils Frahm, gli archi implacabili di Olafur Arnalds, le elaborazioni post neo-melodiche di Hugo Race e del suo The Merola Matrix, le canzonette pop del tempo, che vengono dalla radio), più che fare che da commento all’azione scenica, servirà da veicolo emozionale per attingere alla solitudine di ciascuno di noi, ai momenti di abbandono che anche noi abbiamo vissuto, al senso di impotenza che anche noi abbiamo patito. Ai sentimenti di rabbia, paura, sconforto, entusiasmo, che appartengono a tutti. E che rendono umani anche gli eroi.
Informazioni e prenotazioni: 051 231836 – biglietteria@teatrodusebologna.it – teatrodusebologna.it