Aprile mai così caldo negli ultimi 188 anni da quando si rilevano a Modena i principali dati meteorologici. Questa la sintesi del mese di aprile, appena trascorso, tracciata dagli esperti dell’Osservatorio Geofisico del DIEF – Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore. Complice una seconda metà del mese straordinariamente calda, la temperatura media di aprile 2018 rilevata nella stazione storica posta sul torrione orientale del Palazzo Ducale di Modena, in pieno centro, è risultata di 17.2°C.
Il record toccato, statisticamente, è ex equo con l’aprile 2007, ma supera comunque gli altri precedenti storici: aprile 2011 che segnò una media mensile di 17.0°C e il più che storico, anche dal punto di vista meteo, aprile 1945 quando fu calcolata una temperatura media di 16.8°C.
“Aprile 1945 – racconta il meteorologo Luca Lombroso di Unimore – fu un episodio caldo straordinariamente anomalo per quegli anni, anche se si trattò di un episodio isolato, che ha resistito a lungo come mese di aprile record per il caldo. Al giorno d’oggi tutti i record di temperatura media mensile modenesi sono stati registrati nel corso del XXI secolo, con la sola eccezione del mese di febbraio, che comunque ha il suo record nel 1998, alle soglie del nuovo millennio. Un’evidenza che il clima modenese sta cambiando, e in modo veramente veloce e rapido”.
Nel dettaglio, l’anomalia termica di aprile 2018 risulta di +3.8°C rispetto alla media del periodo di riferimento climatologico 1981-2010 ed è dovuta, soprattutto, alle temperature riscontrate nella seconda metà del mese, quando alcune giornate sono state perfino 6-8°C più calde della media.
Il giorno più caldo, sempre a Modena centro città, è stato il 25 aprile, con una temperatura massima di 26.3°C; quello più freddo ha visto il termometro scendere a 9.3°C il giorno 2 aprile. Resta distante il record assoluto di caldo, di 30°C toccati l’11 aprile 2001. “Dunque – aggiunge Luca Lombroso – siamo stati in presenza di un mese con caldo record, anche se ciò non è attribuibile a picchi giornalieri estremi ma alla persistenza e durata del caldo. E questo è un dato ancor più significativo della “nuova normalità” che stiamo vivendo”.
Le piogge sono state scarse, soli 9.4 mm, assai inferiori ai 56.6 mm di media climatologica delle precipitazioni mensili attese in aprile. Il detto “aprile ogni giorno un barile” è stato rispettato solo nella prima parte del mese e solo per frequenza, ma non per quantità di precipitazioni. “La seconda metà del mese di aprile, che statisticamente, giova ricordarlo, è un mese piuttosto piovoso, quest’anno – prosegue la sua analisi Luca Lombroso – è risultata addirittura come quella dell’aprile più asciutto dal 1970”.
Caldo, ma naturalmente con alcune differenze dovute alla microclimatologia urbana e ad altri fattori, anche nelle altre stazioni dell’Osservatorio geofisico universitario di Unimore. A Reggio Emilia, presso il Campus universitario San Lazzaro in periferia, si è riscontrata una temperatura media mensile di 15.8°C, con ben 28.5°C di massima del giorno più caldo, sempre il 25 aprile, e una fredda mattina, con soli +3.5°C il giorno 2 aprile. In tutto le piogge sono state pari a 29.2 mm. A Modena Campus DIEF, nella periferia della città, la media mensile termica ha indicato una temperatura media di 15.7°C, con la massima del giorno più caldo di 27.7°C, uguale nei valori sia il giorno 24 che 25 aprile, e una minima mattutina più fredda di +3.2°C il giorno 2 aprile. Il pluviometro qui ha raccolto in tutto 14.2 mm.
Previsioni. “Potremmo dire che, finito il caldo anomalo precoce, a tratti quasi estivo, è tornata la primavera. Le temperature – commenta l’esperto Luca Lombroso di Unimore – infatti sono diminuite, ma non hanno fatto altro che riavvicinarsi ai valori medi stagionali. E sono tornate anche le piogge, che sono un elemento tipico delle primavera, più del sole e del caldo”. Più in dettaglio, la settimana in corso sarà caratterizzata dall’azione di una depressione mediterranea, con piogge e temporali pressoché quotidiani, ma non continui. La depressione non porta masse d’aria fredde, bensì miti, di provenienza nord africana. Di conseguenza avremo altri trasporti di polvere sahariana, con deposizione al suolo di sabbia in particolare venerdì 4 maggio, in una nuova fase di piogge più diffuse. Le temperature saranno condizionate dalla nuvolosità, spesso presente, che limiterà il soleggiamento. Dunque di giorno resteranno attorno a 21-23°C, mentre le minime notturne saranno sui 13-15°C, valori in linea con la stagione. In tendenza a medio termine, avremo tempo più stabile e temperature in rialzo all’inizio della prossima settimana, ma al momento senza altre ondate di caldo precoce. “Insomma, – conclude Luca Lombroso – siamo di nuovo nella dimenticata ma spesso invocata mezza stagione”.