“Priorità al lavoro, sfida quotidiana e vero obiettivo di questa legislatura. E priorità alla sicurezza: siamo pronti a fare tutto ciò che serve perché nessuno debba più temere per la propria vita sul posto di lavoro”.
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, domani, Primo Maggio, Festa dei lavoratori, sarà alle 11 a Mercato Saraceno, in provincia di Forlì-Cesena, per il 70^ anniversario della tragedia del crollo dello Zingone. Nel pomeriggio del 30 aprile 1948, nella piccola frazione di Montecastello cedettero la grande arcata di cemento e le impalcature di sostegno del ponte sul fiume Savio, seppellendo sotto le macerie gli operai impegnati nella ricostruzione dell’infrastruttura danneggiata dopo il bombardamento del 1944 da parte dei tedeschi. Morirono 19 lavoratori e altri 20 rimasero feriti per quella che è la più grave tragedia sul lavoro dell’Italia repubblicana.
“Il lavoro è progettualità, autonomia, è dignità e sicurezza, diritto della persona- sottolinea Bonaccini- e a maggior ragione nel ricordare tutti coloro che hanno perso la vita o che hanno subito infortuni lavorando dobbiamo riaffermare l’assoluta necessità del rispetto di leggi volute per la tutela di chi lavora, proprio per non vanificare l’assurdo e inaccettabile sacrificio di tanti, ieri come oggi. Anche per questo raccogliamo l’appello che arriva dai sindacati, che hanno voluto mettere la sicurezza sul lavoro al centro del Primo Maggio e come Regione non lasceremo nulla di intentato, a partire da un maggior numero di controlli”.
Insieme all’assessore regionale al Lavoro, Patrizio Bianchi, in occasione della Festa dei lavoratori ricordano come “Il lavoro rappresenti un valore in sé, perché offre dignità, perché consente davvero di sentirsi liberi, perché costituisce – e la storia ce l’ha insegnato – una potente barriera a difesa della democrazia”.
“E’ la nostra Costituzione che ci dice che ‘L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro’. Lo afferma nel primo articolo, tra i principi fondamentali, non nelle disposizioni finali. E questo non è un caso, ha un significato preciso: ci dice che il lavoro sta a fondamento della Repubblica”.
“Ma questo non basta, non può bastare- proseguono Bonaccini e Bianchi- perché l’impegno di chi guida le Istituzioni è quello di mettere in pratica i principi. E noi lo stiamo facendo, dal primo giorno di questo mandato, stabilendo il lavoro come l’autentica priorità. Lo abbiamo fatto, in primo luogo, con il Patto per il Lavoro, condiviso con sindacati, imprese, enti locali, università, associazioni del Terzo settore, affinché tutta la società regionale fosse orientata al medesimo obiettivo”.
“A quasi tre anni dalla firma- proseguono- in Emilia-Romagna è stato raggiunto il tasso di occupazione del 68,6%, a livello nazionale secondo solo al Trentino-Alto Adige. Dal 9% di inizio mandato, nel gennaio 2015, la disoccupazione è scesa al 6,5%, con città che hanno già raggiunto la piena occupazione tanto da segnalare oggi la mancanza di manodopera qualificata”.
“Ci basta? No, non ci basta- affermano- perché siamo convinti che ci siano ancora margini importanti per la crescita dell’occupazione. Ma puntare alla piena occupazione vuol dire puntare alla buona occupazione, riducendo il precariato e affermando il pieno rispetto delle norme che tutelano la sicurezza dei lavoratori”. “L’anno scorso in Emilia-Romagna sono diminuiti gli incidenti mortali ma sono aumentati gli infortuni: un bilancio che comunque non accettiamo, che non vogliamo accettare, e rispetto al quale, con più controlli e un’alleanza con tutti gli enti che hanno competenza in materia, siamo pronti a fare tutto ciò che serve perché nessuno più debba temere per la propria vita sul posto di lavoro. Più controlli e anche più poteri per attivarli con ancora maggiore efficacia sul territorio, visto che abbiamo chiesto che questa competenza fosse inserita fra quelle previste nel progetto per una maggiore autonomia dell’Emilia-Romagna sottoscritto con il Governo”.
“Più lavoro, ma anche più sicurezza. Non è uno slogan- chiudono Bonaccini e Patrizio Bianchi- ma un impegno. Forse il migliore augurio per il Primo Maggio”.
Gli appuntamenti
Il presidente Bonaccini sarà domani a Montecastello, una piccola frazione di Mercato Saraceno (Fc), a ricordare la tragedia dello Zingone dove il 30 aprile 1948 persero la vita 19 lavoratori impegnati a ricostruire il ponte sul fiume Savio, danneggiato nel 1944 dopo i bombardamenti delle truppe tedesche. Un episodio drammatico, da cui sono trascorsi settant’anni, ma che ancora oggi è ricordato come la più grave tragedia del lavoro dell’Italia repubblicana.
Il programma della giornata vedrà alle 10 la messa nella chiesa di Montecastello. Al termine della funzione un corteo raggiungerà la via primo maggio, ove sorge il monumento ai caduti dello Zingone. Dopo la deposizione delle corone di alloro si susseguiranno testimonianze ed interventi delle autorità, alla presenza oltre che del presidente Bonaccini, del sindaco di Mercato Saraceno, Monica Rossi, e di Vincenzo Liotti, vice-presidente territoriale dell’Associazione nazionale mutilati ed invalidi del Lavoro. La manifestazione vedrà anche il coinvolgimento di alcuni bambini e ragazzi delle scuole, e la collaborazione operativa della Pro Loco di Montecastello.
La vice presidente della Regione, Elisabetta Gualmini, sarà invece presente alla cerimonia della Prefettura di Bologna di consegna delle “Stelle al Merito del Lavoro” per l’anno 2018 ai lavoratori insigniti dell’Emilia-Romagna. La cerimonia di terrà nell’aula magna di Santa Lucia, con inizio alle ore 10.30.