Bella Ciao e l’inno di Mameli hanno risuonato nella sala rossa del Multisala Novecento di Cavriago. Stamattina infatti i ragazzi delle Medie del paese hanno visto il film “La rugiada di San Giovanni” sull’eccidio della Bettola, avvenuto fra la notte del 23 e le prime ore del 24 giugno 1944 in cui furono assassinati 32 civili da parte delle truppe nazifasciste. Alla proiezione hanno partecipato i ragazzi delle classi terze. Ma alla fine, ecco la sorpresa: sono entrati i ragazzi delle classi prime che, insieme agli studenti più grandi, hanno cantato e suonato Bella Ciao e l’Inno di Mameli ed emozionato in particolare il regista Christian Spaggiari, la sceneggiatrice Samantha Melioli, l’unica superstite dell’eccidio (all’epoca bambina) Liliana Delmonte, il comandante partigiano e cittadino onorario di Cavriago Livio Piccinini “Delinger”, l’ex sindaco e storico William Casotti, Franco Piccinini, nipote di Livio, che ha scritto recentemente un libro sugli anni della seconda guerra mondiale, che erano in sala per il dibattito finale.
“All’epoca dell’eccidio avevo la vostra età, sapevo che c’era la guerra ma la pensavo molto lontana da me e mai avrei creduto che toccasse la mia famiglia. Ricordate ragazzi, tutte le guerre portano solo miseria, morte, disagi per tutti”, ha detto Liliana Delmonte. Il partigiano Delinger ha ricordato quando contribuì alla liberazione di Reggio e quando vide i propri amici di Cavriago morti davanti alla Casa del popolo e ha fatto un appello ai giovani in sala: “Fate in modo che la vostra vita segua un percorso di pace, amicizia, studio e fate in modo che non tornino la guerra e la dittatura”. Franco Piccinini – che sabato presenterà in sala civica alle 16,30 “La guerra ci passava sopra”, che contiene i racconti di 43 ex bambini reggiani sul secondo conflitto mondiale – ha detto: “Se da noi sono 70 anni che c’è la pace, basta guardare cosa accade in altre parti del mondo per rendersi conto che il rischio c’è sempre”. “Siate custodi della pace, studiate il fascismo a scuola perché siete voi che dovete difendere la democrazia”, ha aggiunto Casotti. Infine il regista ha ricordato come è nato il film: “Per raccontare un passato che dobbiamo tenere bene a mente affinché non si ripeta, un passato che ci ha toccato così da vicino”.