Aveva trovato l’occasione, almeno così pensava: una casa al mare per una settimana a fine luglio a Cattolica, nella riviera romagnola. Un prezzo abbordabile e ritenuto congruo quello fissato dall’inserzionista motivo per cui una 40enne reggiana effettuava la prenotazione sulla piattaforma dove l’annuncio era inserito. La malcapitata veniva quindi contattata sull’utenza telefonica da un uomo che preso atto della prenotazione le chiedeva 330 euro a titolo di caparra (il 50% dell’importo complessivo richiesto) necessari per bloccare la casa.
La donna acconsentiva alla richiesta provvedendo ad effettuare il versamento sul conto risultato intestato alla moglie. Una volta inviata la caparra la 40enne reggiana non riusciva più a contattare l’inserzionista che, oltre a non farsi più trovare, cancellava l’inserzione dal sito di annunci. La donna materializzato di essere stata truffata si è quindi rivolta ai carabinieri di Cavriago formalizzare la denuncia per truffa. Le indagini dei militari si sono quindi in Campania, in quanto la l’utenza telefonica utilizzata per portare avanti la trattativa d’affitto da parte dell’inserzionista era intestata ad un uomo di Napoli mentre il conto dove era stata versata la caparra, è risultato intestato ad una donna napoletana risultata poi essere moglie del truffatore. I riscontri tra gli accertamenti sull’utenza cellulare, il conto su cui è confluito l’ammontare della caparra e le indagini telematiche sul sito dove l’annuncio trappola era stato pubblicato, hanno portato a due coniugi 50enni di Napoli. A loro carico i carabinieri di Cavriago hanno acquisito incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di truffa per la cui ipotesi delittuosa sono stati denunciati.