Aumenta il budget per la promozione e la pratica sportiva che passa dai 4,22 milioni di euro del triennio 2015-2017 ai 6 milioni e 750 mila euro del periodo 2018-2020. A queste risorse vanno poi aggiunti 20 milioni per interventi sull’impiantistica sportiva, che in circa l’80% dei casi è stata realizzata prima del 1990. E per la prima volta la Regione si dota di un vero e proprio Piano dello sport, come previsto dalla Legge regionale n. 8 del 2017.
L’atto della Giunta ha ricevuto oggi il via libera dall’Assemblea legislativa. Fra gli obiettivi strategici la riduzione della popolazione inattiva, anche se in Emilia-Romagna è inferiore rispetto alla media nazionale (32% contro il 39% del resto d’Italia). Inoltre, va intercettata la domanda verso pratiche sportive che si svolgono in spazi all’aperto non attrezzati e che, dunque, valorizzano il patrimonio ambientale.
Sarà poi sostenuta l’integrazione sociale dei soggetti svantaggiati, incentivato un maggior coinvolgimento alle attività motorie della popolazione femminile euna pari opportunità di accesso delle persone anziane. Infine, collaborazione col mondo della scuola e, come prevede la Legge regionale 8, supporto all’attività ispettiva per contrastare la pratica del doping.
Nel dettaglio, i fondi per la promozione dell’attività motoria e sportiva ammontano, nel triennio, a 5,3 milioni euro. Per l’Osservatorio del sistema sportivo regionale verranno invece stanziati 150mila euro e, infine, alla promozione di grandi eventi saranno destinati 1,3 milioni euro.
“Con questo Piano la Regione mette a sistema interventi e risorse per lo sport. E’ stato un lavoro che ha tenuto conto di diversi aspetti: sanità, coesione sociale, edilizia sportiva, turismo e promozione territoriale, educazione e scuola. E l’Osservatorio del sistema sportivo regionale potrà darci la possibilità di conoscere dove poter fare di più e meglio- ha detto il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, che ha la delega allo sport-. L’attività fisica e motoria ha una propria dimensione sociale. Crediamo con questo piano di aver portato beneficio alla comunità regionale, soprattutto ai cittadini più giovani, e pensiamo sia stato reso merito a una concezione dello sport inteso non solo come competizione ma come affermazione di uno stile di vita sano e corretto”. Bonaccini, in particolare, ha sottolineato come nella proposta turistica il wellness sia uno dei segmenti più attivi insieme quello culturale. “Oggi dobbiamo dare una risposta a quanti vanno in vacanza e cercano anche un’occasione di sport. Dunque il nostro impegno va non solo alla pratica nelle palestre e negli impianti ma anche all’open air. I grandi eventi restituiscono valore all’immagine dell’Emilia-Romagna ma generano anche un importante indotto, come sarà anche nella fase finale dei Campionati Under 21 di calcio, che interesserà 4 stadi nel territorio regionale con San Marino. E’ un Piano che vuole comunicare i principi e l’etica dell’attività sportiva e che mette un diga alla pratica del doping”. Il presidente della Regione, infine, ha rimarcato lo sforzo fatto mai fatto prima sull’impiantistica, col recente stanziamento di 20 milioni a cui si aggiungono altri 5 milioni da inizio legislatura: “Prometto il mio impegno per reperire risorse aggiuntive, anche per dare ossigeno a tantissime associazioni e società, anche piccole, che operano sul territorio e sono il motore di quello stile di vita che noi vogliamo premiare”.
Interventi 2018-2020
Gli interventi prioritari da realizzare nel triennio 2018-2020 prevedono, anzitutto, il sostegno alla realizzazione e promozione di eventi e manifestazioni sportive realizzate sul territorio regionale, con riferimento anche a progetti per il miglioramento del benessere fisico, psichico e sociale della persona attraverso l’attività motoria e sportiva.
Saranno poi realizzate azioni di promozione di grandi eventi sportivi di interesse regionale e valorizzato il patrimonio dell’impiantistica sportiva regionale. Inoltre, è prevista un’integrazione con gli interventi previsti dalle politiche della salute e l’attivazione di un tavolo di lavoro con l’Ufficio scolastico regionale per l’ideazione di un progetto sperimentale pluriennale per la promozione dei principi educativi della pratica motoria e sportiva. Infine, si darà corso ad un programma di attività formative per qualificare gli operatori del settore e verrà supportato lo sviluppo di un Osservatorio per avere un quadro sempre aggiornato del sistema sportivo regionale.
Lo sport in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna (dati 2016) sono circa 1 milione 800 mila gli sportivi dai 3 anni in su che praticano nel tempo libero uno o più sport, pari al 41,9% della popolazione. Il 31,1% pratica sport in modo continuativo e il 10,8% in modo saltuario. Il 26% della popolazione pratica solo qualche attività fisica (1 milione e 118 mila persone). I sedentari sono 1 milione e 374 mila, pari al 31,9% della popolazione.
Se confrontiamo questi dati con quelli nazionali, in Emilia-Romagna la propensione alla pratica sportiva è più alta rispetto ai dati medi: 42% contro il 34,8%. Se a questa percentuale aggiungiamo anche coloro che praticano solo qualche attività fisica, come fare passeggiate o andare in bicicletta, la percentuale degli attivi fisicamente arriva al 68%, contro il 61% dell’Italia.
Nel 2016 l’Emilia-Romagna si è collocata al 4° posto in graduatoria per la propensione alla pratica sportiva continuativa e occasionale dopo Trentino Alto Adige, Veneto e Valle d’Aosta con soli 2 punti percentuali in meno rispetto alla seconda in classifica, il Veneto, e 11 punti percentuali in meno rispetto alla prima, il Trentino Alto Adige.
Nel periodo che va dal 2001 al 2015 l’incremento dell’attività sportiva svolta in modo continuativo in Emilia-Romagna è stato di quasi 3 punti percentuali. Se osserviamo invece il periodo che va dal 2015 al 2016 l’incremento dell’attività sportiva svolta in modo continuativo cresce di ben 5,4 punti percentuali. In un solo anno c’è stata una crescita dell’attività sportiva svolta in modo continuativo che è quasi il doppio rispetto a quella avvenuta nei 15 anni precedenti.
In Emilia-Romagna, inoltre, tra il 2002 e il 2013 c’è stata un’importante crescita del tempo dedicato allo sport, che passa dalle 0,31 ore al giorno del 2002, pari a 2 ore e 10 minuti alla settimana, alle 0,38 ore al giorno del 2013, pari a 2 ore e 40 minuti alla settimana. L’incremento è stato importante per entrambi i generi, anche se esiste un divario considerevole: gli uomini praticano sport per 3 ore e 21 minuti, le donne per 2 ore e 2 minuti. Per effetto di tale crescita, l’Emilia-Romagna, che nel 2002 era in linea con la media italiana, nel 2013 ha superato considerevolmente tale media per entrambi i generi.
Impianti sportivi: Reggio e Ravenna le province più attrezzate
In termini numerici, l’Emilia-Romagna può vantare una buona dotazione di strutture sportive: nella banca dati della Regione sono censiti, al 31 dicembre 2014, 5.810 complessi sportivi, 6.870 impianti sportivi e 12.231 spazi sportivi (per complessi sportivi si intende un insieme di uno o più impianti sportivi contigui aventi in comune elementi costitutivi, spazi accessori e/o servizi; per impianti sportivi si intende un insieme di uno o più spazi di attività sportiva della medesima tipologia; per spazi sportivi si intende l’area dove viene praticata l’attività sportiva).
Le province di Reggio Emilia e Ravenna sono quelle più attrezzate (rispettivamente con indice di dotazione 3.23 e 3,01). Rimini e Ferrara, invece, sono le province con l’indice di dotazione più basso, con 1,89 e 2,18.
Per quanto riguarda invece gli spazi per tipologia di attività, emerge che le tipologie più diffuse sono i campi da calcio, calcetto e atletica (0,77), seguiti da palestre (0,63) e da bocce e campi all’aperto (0.54).