Secondo la Fondazione Agnelli, nei prossimi 10 anni ragazze e ragazzi in età scolare, compresi tra i 3 e i 18 anni, passeranno dagli attuali 9 milioni a 8 milioni. La riduzione della popolazione scolastica comporterà un minor fabbisogno e dunque una contrazione degli organici dei docenti, a partire dai gradi inferiori, per un totale di oltre 55.000 posti/cattedre persi nel decennio.
Il motivo principale di questa tendenza è la denatalità ed anche la diminuita propensione ad avere figli delle mamme straniere.
“Il calo demografico che da anni affligge il nostro Paese, con conseguente progressivo invecchiamento della popolazione attiva e una minore presenza di bambini, non deve automaticamente comportare una riduzione del numero delle cattedre, un esubero di docenti o un rallentamento del turn over che a fatica coinvolge il personale in graduatoria. Questa è la posizione del nostro sindacato e in Emilia-Romagna faremo la nostra parte in difesa dei posti di lavoro dei lavoratori del mondo della scuola”: afferma Tullia Bevilacqua, segretario generale dell’ Ugl Emilia-Romagna.
Secondo la Fondazione Agnelli, la crescita al Centro-Nord degli studenti delle medie e delle superiori continuerà ancora per qualche anno, ma poi la tendenza alla flessione (si parla di un calo del 10%) sarà inarrestabile anche nell’area della pianura Padana, Emilia-Romagna inclusa.
“La ricetta per affrontare questa tendenza non può essere quella di giustificare nuovi tagli e riduzioni di classi e di personale docente. Piuttosto – come suggerisce la stessa Fondazione Agnelli – si può avviare una riforma che contempli il rafforzamento generalizzato della scuola del pomeriggio, l’ aumento del numero medio di insegnanti per classe e la contestuale riduzione del numero medio di studenti per classe. Senza dimenticarsi che al centro del sistema educativo vi sono le studentesse e gli studenti e che i diritti acquisiti dai docenti che hanno completato un duro percorso di qualificazione non si toccano. Ed è necessario oggi e in futuro implementare l’organico degli “insegnanti di sostegno” al fine di dare un’ adeguata formazione agli studenti diversamente abili per prepararli al mondo del lavoro”: afferma Tullia Bevilacqua.
Il segretario generale dell’ Ugl Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua, infine, affronta anche un altro tema, delicato: “Il dibattito sulla natalità – centrale nel tema della scuola – è stato evitato dalle forze politiche ideologicamente orientate. Proprio in Emilia-Romagna si sconta un calo record a livello nazionale ed europeo, quello della popolazione giovanile della fascia d’età 15-34 anni. Per contro, pur essendo l’Emilia-Romagna la regione con la più alta percentuale di residenti di origine straniera sul totale della popolazione, negli ultimi anni a causa della crisi che ha coinvolto anche il Nord Italia si registra in numeri assoluti un calo degli immigrati e dei nuovi nati di origine straniera. Una tendenza che potrebbe e a nostro parere dovrebbe essere anche fermata con una politica di incentivi alla natalità e che una parte del mondo politico non ha voluto affrontare per retaggio anti-italiano e anti-famiglia”: conclude il segretario generale dell’ Ugl Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua.