Come in tutte le procedure di evidenza pubblica, la commissione che dovrà valutare le domande che verranno presentate al Comune nell’ambito dell’indagine conoscitiva per verificare l’esistenza, la solidità e la sostenibilità di progetti calcistici capaci di cogliere già dalla prossima stagione, ma per almeno un triennio, l’eredità sportiva del Modena calcio, verrà nominata “dopo la scadenza del termine del 24 aprile, ma ovviamente prima dell’apertura delle buste contenenti le offerte”. Mentre gli esiti della valutazione verranno resi noti al termine del lavoro della commissione.
Lo ha precisato l’assessore allo Sport Giulio Guerzoni nella risposta scritta all’interrogazione presentata dal capogruppo di Forza Italia Andrea Galli proprio sui tempi di nomina della commissione e sulla sua composizione. Dopo aver ricordato il percorso che ha portato al bando pubblico, con valutazioni assunte all’unanimità del Consiglio comunale, Galli aveva sottolineato che sarebbe da evitare la nomina della commissione dopo l’apertura delle buste e aveva affermato che sarebbe opportuno inserire in commissione anche una rappresentanza dei tifosi “in modo da valorizzare quella che dovrà essere la prima risorsa di una Modena calcistica da fare ripartire”.
L’assessore Guerzoni nel testo inviato al consigliere ha evidenziato che, forse, rispetto al tema della commissione ci può essere stata qualche incomprensione sui media e che l’indagine conoscitiva si svolge nel rispetto della normativa e “con le più ampie garanzie di correttezza e trasparenza” prevedendo, appunto, che la commissione si nomini ovviamente prima di aprire le buste con le proposte, ma dopo la scadenza del termine. “Al di là del rispetto delle procedure pubbliche – ha spiegato l’assessore richiamandosi al buonsenso – è come per la designazione degli arbitri nel calcio: per una finale dei Mondiali o per una partita di Terza categoria, gli arbitri si scelgono quando si conoscono i nomi delle due squadre che scenderanno in campo. In caso contrario, non si saprebbe come gestire le incompatibilità”.
L’assessore ha quindi ricordato che l’avviso pubblico, redatto anche sulla base dell’esperienza sviluppata da altri enti locali e con il contributo di esperti del settore, prevede la possibilità di nominare una commissione “per valutare la sostenibilità e l’adeguatezza dei progetti presentati”.
Ricordando che in questa fase è impossibile per l’amministrazione comunale entrare nel merito delle valutazioni ed è “prematuro configurare la composizione della commissione”, Guerzoni ha però ribadito i concetti di competenza e territorio che saranno alla base delle scelte: “L’indagine di mercato – ha spiegato – presenta e richiede elementi sportivi, economici, giuridici e amministrativi, perciò è normale e ragionevole immaginare una commissione con questo tipo di competenze oltre che legata al territorio, alla città e ai suoi grandi patrimoni e denominatori comuni, tra i quali inserisco certamente il Modena Calcio”.
Dopo aver precisato che il Comune non ha la gestione del “marchio” del Modena Fc, come di nessun altro bene della società (a seguito del fallimento la competenza è del Tribunale), Guerzoni ha spiegato che il caso modenese non ha precedenti (fallimento e radiazione a campionato iniziato), rendendo difficili i paragoni con ciò che è avvenuto in altre città, e ha concluso ringraziando il consigliere Galli per aver ricordato “il lavoro unanime di indirizzo svolto dal Consiglio comunale nelle vicende del Modena Fc degli ultimi due anni e giudicato corretto il percorso scelto dell’evidenza pubblica: ora attendiamo con fiducia le proposte progettuali per la rinascita della squadra della città”.