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Tari sulle imprese, Modena e Maranello si confermano le città più care in provincia

Modena e Maranello i comuni con le tariffe sui rifiuti più alte per le imprese del commercio e del turismo. Seguiti a ruota da Mirandola e Sassuolo, mentre Zocca e Sestola si confermano le città meno salate nei costi per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti a carico delle aziende. Aliquote più care, superiori fino al 200% nel confronto con quelle più basse e fino al 95% rispetto a quelle medie.

É questo, in sintesi, il quadro che emerge dalla nuova indagine condotta dall’ufficio Studi di Confcommercio Modena sulla tassa rifiuti applicata al lordo di scontistiche/premialità previste nei regolamenti da sette Comuni, caratterizzati dalla presenza di una regolamentazione omogenea della materia: Modena, Sassuolo, Vignola, Maranello, Pavullo nel Frignano, Mirandola e Zocca.

Quattro le categorie oggetto dell’analisi: ristoranti, pizzerie, birrerie e pub; bar, caffetterie e pasticcerie; supermercati, macellerie, negozi di generi alimentari; ortofrutta, pescherie, pizze al taglio e rivendite di fiori e piante.

RISTORANTI, PIZZERIE, BIRRERIE

Nel segmento dei pubblici esercizi, il Comune più costoso è Modena: i 20,74 €/mq pagati dai ristoranti nella città capoluogo sono superiori di quasi il 100% ai valori medi registrati nella provincia (10,83 €/mq). Si paga la metà a Pavullo (11€/mq), il 21% in meno a Mirandola (16 €/mq) ed a Sassuolo (15 €/mq) e addirittura il 72% in meno a Zocca (5,72 €/mq) . Un primato, quello di Modena, confermato anche a livello regionale, dove la tariffa media nei comuni capoluogo è pari a 17.84 €/mq.

BAR, CAFFETTERIE, PASTICCERIE

Analogamente, anche per bar, caffetterie e pasticcerie che operano a Modena, la Tari è una vera mazzata. Senza considerare il ‘caso limite’ di Zocca, dove l’aliquota è ben al di sotto di quella media, l’aliquota applicata nella città della Ghirlandina (19.90 €/mq)  è sensibilmente superiore a quella degli altri territori considerati: circa il doppio di quelle di Pavullo (10.15 €/mq)  e di Vignola (10.4 €/mq)  e superiore del 26% rispetto alle tariffe pagate a Maranello e Sassuolo. In questo caso, il gap con gli altri Comuni capoluogo in Regione è ancora più marcato: 14.86 €/mq di media, contro, appunto, i 19,90 €/mq di Modena.

SUPERMERCATI, MACELLERIE, NEGOZI DI ALIMENTARI

All’interno della provincia modenese per la categoria supermercati, macellerie e negozi di alimentari sono stavolta i comuni di Sassuolo e Maranello a far registrare le aliquote più alte: 11 €/mq per Sassuolo e 11.2 €/mq per Maranello. Subito dopo troviamo Modena con 9.58 €/mq, mentre attorno ai 7€/mq si collocano Pavullo, Mirandola e Vignola. Comune più virtuoso è ancora una volta Zocca.

ORTOFRUTTA, PESCHERIE, PIZZE AL TAGLIO, RIVENDITE DI FIORI E PIANTE

È sempre Modena (24,12 €/mq), insieme a Maranello (24.56€/mq), a detenere le  tariffe più alte, – superiore di circa la metà  a quella media dei comuni considerati (12.84€/mq) -, per pizze al taglio, ortofrutta, pescherie e rivendite di fiori e piante. Si pagano, poi, 20.94 €/mq a Mirandola, 17.61 €/mq a Sassuolo, 11.84 €/mq a Pavullo.

«Le differenze», commenta Massimo Gandolfi, direttore generale Confcommercio, «evidenziano un andamento inspiegabile, più volte rimarcato, in questi anni dalla nostra Associazione, nell’applicazione delle aliquote, che nel 2018 alcuni Comuni hanno deciso almeno di congelare».  «Allo stesso tempo», conclude Gandolfi, «va considerato come la Tari possa essere una leva per incentivare o disincentivare talune attività: appare controproducente, proprio nel momento in cui dobbiamo lavorare per aumentare la competitività delle imprese che ruotano attorno al turismo, il fatto che in alcuni Comuni, primo fra tutti Modena, la Tari stessa sia un vero e proprio fardello».

















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