Si faceva consegnare da cittadini stranieri tra i 100 e i 270 euro, promettendo loro di fargli ottenere il permesso di soggiorno, ma in realtà i soldi erano esclusivamente per lui. Dopo le indagini della polizia il Pm ha chiesto il rinvio a giudizio per un dipendente del patronato Inas-Cisl di Bologna (poi allontanato dal posto di lavoro), accusato di truffa, falso in atto pubblico e corruzione. Oltre a lui la Procura ha chiesto di mandare a processo altre sei persone, tutte straniere, che nella maggior parte dei casi avrebbero contraffatto il documento che attestava il superamento del test di lingua italiana al fine di ottenere il permesso di soggiorno. In tutto sono 12 le persone offese, tra cui il presidente dell’Inas Cisl.
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