Le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Quattro Castella in merito all’identificazione del ladro che ha utilizzato un bancomat sottratto dall’interno di un’autovettura in sosta in un parcheggio di via Bianello, hanno consentito di individuare l’autore in un noto pregiudicato di Reggio Emilia. La vicenda e’ quindi culminata con la denuncia in stato di libertà che i carabinieri hanno inoltrato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia nei confronti di un 35enne reggiano noto, per via dei suoi precedenti, agli stessi carabinieri di Quattro Castella, in ordine ai reati di furto aggravato su autovettura e indebito utilizzo di carta bancomat.
L’origine della vicenda risale agli inizi di febbraio quando il ladro, all’epoca dei fatti ignoto, rubava – all’interno di un’autovettura in sosta in un parcheggio di via Bianello – la borsa che una 30enne reggiana aveva lasciata incustodita all’interno della sua auto. Documenti personali, un cellulare e una ventina di euro: questo il bottino del malvivente che ha poi rimpinguato con ulteriori 250 euro attraverso l’indebito utilizzo della carta bancomat della derubata. Oltre al furto pertanto la 30enne ha denunciato, come da lei successivamente appreso dall’estratto conto bancario, l’indebito utilizzo della carta bancomat posto in essere lo stesso giorno del furto per prelievi di contante da uno sportello di una banca di Bibbiano. La tecnologia, come accade spesso in questi casi, è venuta incontro alle indagini dei carabinieri di Quattro Castella che hanno acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza della banca, analizzando i filmati negli orari del prelievo. Una prima importante svolta alle indagini seguita da una fortunosa coincidenza: i filmati visionati dai militari negli orari degli indebiti prelievi ritraevano il volto di un uomo di Reggio Emilia immediatamente riconosciuti in quanto noto ai Carabinieri. La fedina penale “sporca” ha giocato quindi a sfavore del ladruncolo, cosa praticamente impossibile se l’uomo fosse stato incensurato. Una volta identificato il 35enne veniva denunciato alla Procura reggiana in ordine ai citati riferimenti normativi violati.