Sabato 24 marzo 2018, alle ore 10, allo Spazio culturale Orologio di Reggio Emilia (via Massenet 17/a), si inaugura la mostra ‘La fatica della speranza, le utopie concrete di Alexander Langer’ legata al programma di eventi ‘Paesaggi della convivenza. Parole, immagini e suoni intorno alla figura di Alex Langer’ sviluppato nell’ambito del Laboratorio di cittadinanza di Regina Pacis, Orologio e Foscato. All’inaugurazione saranno presenti il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, l’assessore alla Partecipazione e Cura dei quartieri Valeria Montanari ed Edi Rabini, presidente della Fondazione Langer, nonché i curatori della mostra Lorenzo Capitani (Libera Università Popolare) e Ugo Pellini.
Il pensiero e l’eredità filosofica di Alexander Langer hanno lasciato un segno anche a Reggio Emilia, dove il suo agire frenetico e appassionato ha ispirato l’origine dei movimenti ecologisti e l’operato di giovani e qualificati amministratori pubblici, che si sono affermati sul piano locale e nazionale. Anche in virtù di questo profondo legame, nel 2005, a dieci anni dalla sua morte, il Comune di Reggio Emilia ha inaugurato uno spazio verde “Il Giardino dell’Arca”, all’interno del parco del Diamante, dedicato alla sua memoria.
La mostra ‘La fatica della speranza’ è appunto incentrata sulla figura dello storico esponente dell’ecologismo e della nonviolenza italiana e sull’influenza che il suo pensiero ha avuto a Reggio Emilia: la mostra, oltre a documentare la nascita e il completamento del “Giardino dell’Arca”, ripercorre e approfondisce infatti l’imprinting che il pensatore altoatesino seppe dare ai movimenti ambientalisti e pacifisti, oltre che all’azione di istituzioni, forze politiche e associative, verso un concetto di responsabilità della cura di un mondo sempre più segnato da uno sviluppo “senza qualità” e gravato da antichi e nuovi conflitti, da antiche e nuove disuguaglianze.
La mostra resterà aperta fino al primo maggio 2018: sono previste visite guidate al Giardino dell’Arca dal 23 al 30 aprile, a cura del professor Ugo Pellini.
UN PROGETTO CONDIVISO CON IL QUARTIERE – L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto di mandato ‘Quartiere Bene Comune’ del Comune di Reggio Emilia, grazie al confronto e al coinvolgimento di cittadini e associazioni che abitano e operano nel quartiere Regina Pacis. La mostra è parte di un programma di iniziative correlate, promosse a partire dal mese di aprile fino all’autunno prossimo, è infatti l’esito di un percorso partecipativo iniziato ad ottobre e conclusosi lo scorso dicembre, nato dal Laboratorio di cittadinanza dei quartieri di Regina Pacis, Orologio e Roncina-Foscato, al fine di valorizzare il parco del Diamante attraverso eventi culturali, musicali e divulgativi ispirati dalla figura di Alex Langer.
L’obiettivo è infatti quello di promuovere una riscoperta ‘culturale’ di questa area verde come luogo di incontro e confronto tra cittadini a partire della sua vocazione ambientale e di spazio dedicato al dialogo interculturale rinvigorendo lo spirito che aveva segnato la realizzazione al suo interno del Giardino delle religioni nel 2005.
Le iniziative sono state definite da Libera Università popolare e Professional musical Institute con la collaborazione di Teatro Mamimò, associazione Improgramelot, il professor Ugo Pellini, Elio Sanibondi e il coinvolgimento diretto dello Spazio culturale Orologio, del Centro sociale Orologio e della parrocchia di Regina Pacis. Molti altri i soggetti, che contribuiranno alla realizzazione delle diverse iniziative, fra cui: Boorea, Movimento Azione Non violenta-Reggio Emilia e GVC. Tra i diversi appuntamenti in programma è previsto il 13 aprile l’iniziativa “Dalla parte degli ultimi: Il pensiero di Alex Langer e i conflitti del nostro tempo’ con dibattito e anteprima del Festival cinematografico ‘Terra di tutti film festival’ presso l’ex Cinema Capitol – Regina Pacis, e previsto nell’ottobre 2018; un evento di musica e teatro nel Parco del Diamante nelle giornate del 16-17 giugno in concomitanza con la Giornata del rifugiato e lezioni di approfondimento in collaborazione con Lup/Boorea/Luc (Libera Università Crostolo), con lezioni magistrali di docenti qualificati, sulla figura di Alex Langer e sulla attualità del suo pensiero.
Alexander Langer nasce a Sterzing/Vipiteno, In Alto Adige/Südtirol, il 22 febbraio 1946. Giornalista, traduttore, insegnante, ambientalista, pacifista, politico collabora fin da giovanissimo con diverse riviste, associazioni, iniziative civiche. Dal 1978 viene eletto per tre legislature in Consiglio provinciale di Bolzano nella lista Neue Linke/Nuova sinistra prima e in quella Verde Alternativa dal 1988. Negli anni ’80 è fra i promotori del movimento politico dei Verdi in Italia e in Europa. Eletto deputato al Parlamento europeo nel 1989 diventa primo presidente del neo-costituito Gruppo Verde. S’impegna soprattutto per una politica estera di pace, per relazioni più giuste Nord-Sud ed Est/Ovest, per la conversione ecologica della società, dell’economia e degli stili di vita. Dopo la caduta del muro di Berlino aumenta il suo impegno per contrastare i contrapposti nazionalismi, sostenendo le forze di conciliazione interetnica nei territori dell’ex-Jugoslavia. Con il “Verona Forum” offre un tavolo di dialogo a centinaia di militanti della convivenza che si riuniscono in diverse città europee. In occasione dei censimenti del 1981 e 1991 Alexander Langer, di madre lingua tedesca, si dichiara “obiettore etnico” rifiutando l’opzione linguistica per non rafforzare la politica di divisione etnica. Con questo pretesto, nel maggio ’95, viene escluso dalla candidatura a Sindaco di Bolzano, la sua città. Muore prematuramente a Firenze il 3 luglio 1995.