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Graziella Pellegrini e Michele De Luca di Unimore vincono il più importante premio internazionale dedicato alla ricerca sulle cellule staminali

Arriva da Chicago la notizia che i vincitori dell’edizione 2018 del Premio per l’innovazione conferito dall’International Society for Stem Cell Research (ISSCR), che sarà ufficialmente consegnato in Australia a giugno durante il meeting annuale della società, sono due ricercatori dell’Unimore: la Prof.ssa Graziella Pellegrini, docente di Biologia Applicata alla facoltà di Medicina e Chirurgia e il Prof. Michele De Luca, docente di Biochimica a Scienze della Vita, primi italiani a ricevere il premio.

Il Premio ISSCR per l’Innovazione “riconosce il pensiero originale e la ricerca pionieristica riguardanti le cellule staminali e la medicina rigenerativa che aprono nuove vie di esplorazione verso la comprensione o il trattamento di malattie” come dichiarato dagli organizzatori.

“De Luca e Pellegrini hanno aperto la strada per portare in clinica la ricerca sulle cellule staminali epiteliali”, ha affermato il presidente dell’ISSCR Hans Clevers illustrando alla stampa le motivazioni del premio. “Hanno sviluppato condizioni innovative per la coltura delle cellule staminali limbari (oculari) derivate dal paziente, utilizzandole per ripristinare la vista in pazienti con lesioni agli occhi e questo trattamento è diventato disponibile per tutti i pazienti europei”-  ha aggiunto – “Hanno inoltre combinato terapia cellulare e terapia genica per trattare con successo un paziente affetto da una aggressiva malattia della pelle, l’epidermolisi bollosa”.

Michele De Luca dirige il Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” ed è coordinatore del Programma di terapia genica e Graziella Pellegrini coordina il Programma di terapia cellulare presso il medesimo Centro.

Sono stati i primi ricercatori in Europa ad applicare, più di trent’anni fa, le cellule staminali epidermiche per la cura delle grandi ustioni e sono considerati, a livello internazionale, tra i principali scienziati nello studio della biologia delle cellule staminali epiteliali finalizzata all’applicazione clinica. Veri e propri pionieri sia nella terapia cellulare sia nella terapia genica, hanno anticipato tutti sulla possibilità di ricostruire in vitro e trasferire in clinica molti epiteli di rivestimento.

Dopo l’applicazione di cellule staminali epidermiche autologhe coltivate in vitro per la ricostruzione salva-vita dell’epitelio danneggiato da severe ustioni di terzo grado (circa 400 pazienti trattati) e per la repigmentazione della vitiligine stabile e del piebaldismo (circa 100 pazienti), Michele De Luca e Graziella Pellegrini sono stati i primi a mettere a punto colture di cellule staminali di epitelio uretrale per la rigenerazione dell’uretra in pazienti con ipospadia posteriore (18 pazienti), colture di cellule staminali della mucosa orale e colture di cellule staminali limbari per la ricostruzione della cornea danneggiata da ustioni chimiche (circa 300 pazienti trattati). Quest’ultima terapia ha ottenuto nel 2015 il conditional approval dall’EMA per l’immissione in commercio come primo farmaco a base di cellule staminali approvato in Europa.

Sono anche autori della prima sperimentazione al mondo di terapia genica ex-vivo per la cura dell’Epidermolisi Bollosa o “Sindrome dei Bambini Farfalla” e coordinano diversi progetti di ricerca, nazionali e internazionali, per l’implementazione di protocolli di terapia genica anche per le altre forme di Epidermolisi Bollosa e di terapia cellulare per la ricostruzione di altri epiteli di rivestimento.

“Questo importantissimo premio rappresenta il riconoscimento dell’impegno di un’intera vita dedicata alla ricerca orientata alla applicazione clinica per la cura di malattie gravissime, dalla mia prima esperienza nel laboratorio di Howard Green ad Harvard negli anni ’80 alla terapia genica per i “Bambini Farfalla” su cui da quasi vent’anni sto concentrando le mie energie e che mi ha dato davvero grandissime soddisfazioni”, dichiara Michele De Luca.

“Mi emoziona moltissimo ricevere un simile riconoscimento da parte della Società Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali che rappresenta per me una società altamente qualificata, che con questo riconoscimento ci motiva a continuare con ancora più determinazione il lavoro di ricerca iniziato molti anni or sono, che continuo ad amare nonostante le indubbie difficoltà che si incontrano quando ci si trova a percorrere strade inesplorate” aggiunge Graziella Pellegrini.

















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