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Regione e Prefetture potenziano le misure per prevenire e contrastare i tentativi di infiltrazione criminale e mafiosa negli appalti in Emilia-Romagna

Nuove e potenziate misure per prevenire e contrastare i tentativi di infiltrazione criminale e mafiosa negli appalti, nelle concessioni di lavori pubblici, servizi e forniture ma anche nell’attività urbanistica ed edilizia.

È questo quanto contenuto nel Protocollo d’intesa per la prevenzione e la repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa nel settore degli appalti e concessioni di lavori pubblici, servizi e forniture e nell’attività urbanistica ed edilizia. L’intesa è stata siglata oggi dal prefetto di Bologna, Matteo Piantedosi e dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, anche in veste di Commissario delegato per la ricostruzione post sisma. L’accordo, che rinnova quelli sottoscritti a partire dal 2010 e che ha l’assenso da parte del Ministero dell’Interno, è stato siglato da tutte le Prefetture-Utg dell’Emilia-Romagna.

“La legalità- ha detto il presidente Stefano Bonaccini- è un valore irrinunciabile per la nostra regione, e non da oggi, e non è un percorso occasionale. E quello appena siglato è un ulteriore passo in avanti rispetto agli strumenti adottati fino ad oggi e che ci hanno consentito di affrontare anche la ricostruzione post sisma tenendo ben salda la barra della legalità. Uno strumento che prosegue anche nella direzione di elevare la sensibilità culturale del territorio e dei suoi protagonisti rispetto a questo grave problema. Questo Protocollo ci vede tutti impegnati in un’unica direzione affinché il sistema sia più efficiente e all’altezza nel rispondere alle esigenze della società, delle imprese e dei cittadini”.
“Gli accordi già siglati negli anni con le Prefetture- ha commentato l’assessore alla Legalità, Massimo Mezzetti- sono stati un punto di riferimento fondamentale per la stessa costruzione delle riforme presenti nel Testo Unico per la Legalità da noi approvato nel 2016, per riscrivere le norme e in particolare per quanto riguarda le modalità di trasparenza delle imprese e per le procedure per gli appalti pubblici”.

La collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e le Prefetture emiliano-romagnole sui temi della legalità e della trasparenza nel settore degli appalti pubblici, nei settori dell’urbanistica e dell’edilizia privata è stata attivata per la prima volta nel novembre 2010 attraverso la sottoscrizione del “Protocollo d’intesa per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione mafiosa e della criminalità organizzata nel settore degli appalti e delle concessioni di lavori pubblici”, ripreso nel marzo 2012 con il “Protocollo d’intesa tra Regione Emilia-Romagna e le Prefetture-Utg dell’Emilia-Romagna per l’attuazione della Legge regionale 11/2010” .

Dopo il terremoto che il 20 e 29 maggio 2012 ha colpito l’Emilia, il costante aggiornamento delle intese ha rappresentato uno degli strumenti fondamentali per guidare nella legalità la ricostruzione, pubblica e privata. Con il nuovo accordo, per le specifiche esigenze legate al processo della ricostruzione post-sisma, fino alla cessazione dello stato di emergenza, il Commissario delegato alla ricostruzione si impegna a mettere a disposizione delle Prefetture che insistono sul “cratere” (Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia) le necessarie risorse umane e strumentali con il coinvolgimento, anche ai fini della programmazione informatica, di personale esperto.

Il Protocollo recepisce, tra l’altro, le novità normative regionali e nazionali quali il Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili (Legge regionale n. 18 del 2016) e il nuovoCodice degli appalti pubblici, ma anche la nuova disciplina edilizia e urbanistica approvata nello scorso anno dalla regione, che sottopone a controlli antimafia le imprese esecutrici degli interventi edilizi ma anche gli operatori che promuovono l’attuazione di piani urbanistici.

Il Protocollo migliora l’interscambio informativo tra le Prefetture e le Pubbliche amministrazioni, per garantire una maggiore efficacia e tempestività delle verifiche delle imprese interessate, ma è anche teso a concordare prassi amministrative, clausole contrattuali che assicurino più elevati livelli di prevenzione delle infiltrazioni criminali.

Le misure di prevenzione e contrasto ai tentativi di infiltrazione criminale e mafiosa sono estese non solo all’ambito pubblico ma anche al settore dell’edilizia privata puntando a promuovere il rispetto delle discipline sull’antimafia, sulla regolarità contributiva, sulla sicurezza nei cantieri e sulla tutela del lavoro in tutte le sue forme.

















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