Si è rivelato un asso dell’informatica e del crimine: operando da un’altra provincia è riuscito ad accedere nel sistema informatico e nell’account di posta elettronica di un’azienda reggiana sostituendo nelle fatture l’iban dell’azienda beneficiaria con quelle del suo conto corrente per poi utilizzando l’account di posta elettronica dell’azienda sollecitare ai clienti i relativi pagamenti, riuscendo in un caso ad intascare fraudolentemente 1.600 euro. Ad accorgersi dell’intrusione è stato il titolare dell’azienda quando ha ricevuto una mail da un cliente sollecitato per il pagamento: sollecito non dovuto in quanto le modalità di pagamento concordate in fattura non erano quelle richieste dall’hacker.
L’imprenditore, quindi, controllata la documentazione fiscale accertava l’intrusione nel sistema informatico aziendale laddove la fattura riportava l’iban aziendale modificato con altro iban. Non avendo fatto alcuna modifica al riguardo e avendo certezza di essere rimasto vittima di un’illecita intrusione nel sistema informatico dell’azienda, l’uomo ha denunciato i fatti ai carabinieri della stazione di Correggio che hanno avviato le dovute indagini telematiche arrivando a una prima importante svolta investigativa ovvero l’identificazione dell’odierno indagato che operando da altra provincia è riuscito ad accedere al sistema informatico dell’azienda clonando l’account di posta elettronica e modificando l’iban azienda le con il suo.
Con l’accusa di frode informatica i carabinieri di Correggio hanno quindi denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 27enne salernitano avviando nei suoi confronti una parallela attività investigativa finalizzata ad accertare se con le stesse modalità l’hacker abbia agito su sistemi informatici di altre aziende.