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Tentato furto in abitazione: anche ieri due episodi a Reggio Emilia

Nella tarda mattinata di ieri, una pattuglia della Polizia ha raggiunto l’appartamento di una cittadina di origini albanesi di 33 anni in via Rione dei CLN, per sopralluogo di tentato furto. Sul posto veniva accertato che nella mattinata ignoti avevano tentato di introdursi
all’interno dell’abitazione dopo aver forzato la porta blindata d’ingresso procurando un foro di grandi dimensioni all’altezza della serratura della porta stessa. I malviventi, inoltre, avevano piegato la lamiera della porta blindata verso l’esterno, senza tuttavia riuscire ad aprirla. A causa delle forzature così praticate, non era possibile accedere all’appartamento mediante le apposite chiavi. Interveniva così in ausilio una squadra dei Vigili del Fuoco che riusciva ad effettuare l’apertura della porta. Unitamente alla proprietaria si accertava che i malfattori, nonostante la violenta azione di forzatura, non erano riusciti ad introdursi all’interno dell’abitazione e nulla era stata asportato.

Nel pomeriggio, invece, una pattuglia si portava in via Fiorini dove il residente di un condominio della zona aveva contattato il 113 riferendo di aver notato tre cittadini nomadi introdursi nell’androne del condominio stesso. Gli agenti della Polizia di Stato  rintracciavano i tre all’esterno del palazzo nella parte immediatamente antistante il portone d’ingresso del condominio, nella zona dove sono installati i citofoni delle abitazioni. I tre cittadini erano di origini rom e venivano identificati per una donna e un ragazzo di nazionalità croata rispettivamente classe 1980 e 1996, mentre la terza di nazionalità bosniaca classe 1986. Tutti e tre i soggetti erano presenti in Italia senza fissa dimora e non erano in grado di fornire una valida motivazione che giustificasse la loro presenza in quel luogo. Pertanto, il personale intervenuto procedeva ad un approfondito controllo visivo del condominio: la porta di accesso principale, nei pressi della quale erano stati rintracciati, non mostrava alcun tipo di forzatura come anche quella dei vari appartamenti dello stabile. La pattuglia prendeva quindi contatti con il richiedente, il quale riferiva di aver notato i tre nomadi, sconosciuti a lui e al condominio in questione, armeggiare vicino al portone d’ingresso del condominio per poi entrarvi. Contattava quindi immediatamente il 113 in quanto aveva, inoltre, notato che nessuno dei tre aveva suonato ai citofoni dello stabile. I tre venivano quindi denunciati per il reato di tentato furto in abitazione in concorso e quindi congedati. La cittadina di nazionalità bosniaca, non in regola con le norme di soggiorno, non veniva tuttavia espulsa dal territorio nazionale poiché in evidente stato di gravidanza e come tale cittadina straniera inespellibile.
















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