Cgil Emilia Romagna e Flc Cgil Emilia Romagna sostengono la mobilitazione della Rete degli studenti medi e universitari “Scuola e università in rosso”, che raggiunge il suo apice venerdì 17 novembre in occasione della “Giornata internazionale dello studente”, accompagnata dalla parola d’ordine “Merito di più”.
La mobilitazione ha tra i temi principali:
– l’affermazione del diritto allo studio, fortemente compromesso dall’assenza in legge di bilancio di investimenti importanti e strutturali sull’istruzione, a partire da edilizia scolastica, trasporti, didattica;
– il contrasto all’Alternanza Scuola Lavoro così come regolamentata dalla L. 107/2015, il diritto ad una alternanza degna e non allo sfruttamento, ad uno statuto degli studenti e delle studentesse in alternanza scuola-lavoro che garantisca la sicurezza, la gratuità, la coerenza dei percorsi e ad un codice etico da imporre alle aziende ospitanti.
Si assiste, in troppi casi, allo stravolgimento di ruolo e finalità dell’alternanza scuola lavoro, in base ad un’operazione tutta ideologica, secondo la quale una qualsivoglia esperienza lavorativa assume rilievo per la costruzione del profilo in uscita dello studente.
Cgil Emilia Romagna e Flc Cgil ER valutano fondamentale che la scuola incontri il lavoro, ma ritengono che l’alternanza scuola–lavoro sia una modalità didattica che mette in continuità l’apprendimento strutturato in aula con il lavoro (vedi il Patto per il Lavoro Regione Emilia-Romagna) e che debba quindi essere connotata da una “forte intenzionalità educativa”, correlata con i profili e le competenze previste dai percorsi della scuola secondaria superiore.
Cgil e Flc Cgil ER, in raccordo con le rappresentanze dei lavoratori e studentesche, si impegnano a vigilare affinché sia evitata ogni forma di abuso sull’alternanza e siano rispettati gli standard di sicurezza.
Il Governo, nella legge di bilancio, sceglie ancora una volta di investire in bonus spot, sostanzialmente inutili e in sgravi unilaterali alle imprese, come quello previsto per chi assume gli studenti che hanno svolto almeno il 30% delle ore di Alternanza Scuola Lavoro nella propria azienda, scambiando ciò che dovrebbe essere uno strumento didattico per una fonte occupazionale.
Servono scelte politiche coerenti e selettive capaci di spezzare la spirale negativa che oggi lega sistema produttivo e sistema formativo, e produce declino nel paese.
Investimenti e battaglie per il finanziamento dell’istruzione pubblica, per il diritto allo studio, per una formazione di qualità, contro tutte le diseguaglianze e la dispersione scolastica rappresentano le chiavi di volta per lo sviluppo sociale ed economico del nostro paese: una vera e propria rivoluzione culturale necessaria!
(CGIL EMILIA ROMAGNA – FLC CGIL EMILIA ROMAGNA)