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La vicepresidente della Regione, Elisabetta Gualmini, visita la casa di riposo “Don Cesare Francia” a Scandiano, nel reggiano

Una residenza per anziani, perlopiù non autosufficienti, che mette a disposizione 40 posti letto, e un centro diurno capace di ospitarne altri 25 per alcune ore del giorno. È il complesso “Don Cesare Francia”, una realtà di assistenza attiva dal 2007 ad Arceto, una frazione del comune di Scandiano, intitolata al suo primo ideatore, don Cesare Francia, che ne fu parroco negli anni ottanta. Ospite oggi della struttura la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Emilia-Romagna, Elisabetta Gualmini, accompagnata dal sindaco di Scandiano, Alessio Mammi, dal presidente della Provincia, Gianmaria Manghi, e dal presidente dell’associazione “Progetto Anziani Arceto”, Giorgio Manfredini.

“La struttura che ho avuto l’onore di visitare è un ulteriore esempio di buon funzionamento dell’assistenza delle persone anziane, che nella nella nostra regione superano il milione- ha sottolineato Gualmini-. Il nostro compito di amministratori è quello di continuare a promuovere con politiche adeguate lo sviluppo della rete di servizi socio-sanitari, residenziali e semiresidenziali e la realizzazione di interventi di natura assistenziale ed economica. L’obiettivo- ha aggiunto- è quello di continuare a garantire il benessere delle persone ospitate nelle strutture di assistenza perché spesso si tratta di persone fragili, come anziani e disabili”.

La struttura polifunzionale fu realizzata tra il 2003 e il 2007 grazie alla volontà degli stessi cittadini di Arceto riunitisi nell’associazione “Progetto anziani Arceto” e al contributo iniziale della Regione Emilia-Romagna di oltre 600 mila euro. Entrambe le strutture sono attualmente gestite dalla cooperativa La Pineta e rientrano nel sistema regionale di assistenza agli anziani accreditate dalla Regione-Emilia-Romagna, che ne assicura la qualità del servizio e del personale impiegato. In futuro, il centro “Don Francia” completerà la propria offerta di sostegno e assistenza alle persone fragili realizzando la “Casa palestra per le persone disabili”, una struttura riabilitativa anch’essa promossa dall’associazione Progetto Anziani.

Le strutture residenziali per anziani in Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna le “Case-residenza per anziani non autosufficienti” (Cra) accreditate, oltre ad accogliere persone anziane che per ragioni di salute o per motivi familiari non possono più risiedere nel proprio domicilio, contribuiscono ai Livelli essenziali di assistenza assicurando alle persone non autosufficienti anche trattamenti di cura e recupero funzionale.

Nel 2016 nelle case residenza anziani accreditate dell’Emilia-Romagna sono stati accolti 26.500 anziani e 5.500 nei Centri diurni. Gli utenti del servizio di assistenza domiciliare socio-assistenziale per anziani sono stati complessivamente 22.000, di cui circa il 30% nell’ambito del programma integrato di dimissioni protette. Sono oltre 15.000 gli interventi a favore di persone con disabilità grave o gravissima garantiti nell’ambito della rete dei servizi socio-sanitari per disabili adulti. Dal 2010, con l’avvio del nuovo sistema di accreditamento socio-sanitario, i servizi diurni e residenziali per anziani e disabili e l’assistenza domiciliare non possono più essere dati in appalto, ma devono essere gestiti soltanto dopo la procedura di accreditamento. Iter che verifica il possesso di requisiti di qualità, che devono essere gli stessi per i soggetti pubblici e privati. A fine 2015 risultano accreditati in Regione 895 servizi, di cui 683 gestiti da soggetti privati, profit e no profit (76%) e i rimanenti 212 (24%) gestiti da gestori pubblici (prevalentemente Aziende pubbliche di servizi alla persona, ma anche Comuni/Unioni dei Comuni e Ausl).

















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