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Uila ER: al via raccolta firme per proposte di legge su genitorialità e previdenza

Mercoledì 15 Novembre 2017, alle 9, all’Auditorium Unipol Banca (piazza Costituzione, 2 – Bologna), con il convegno ‘Due firme  per far bene al mio Paese’, prende il via la raccolta di firme a sostegno di due proposte di legge riguardanti la genitorialità e, sul fronte previdenziale, Naspi e Ape sociale.  

Organizzato dalla Uila Emilia Romagna insieme alla Uil Emilia Romagna, l’appuntamento vede gli interventi di Giuliano Zignani, segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna; Sergio Modanesi, segretario generale Uila Emilia-Romagna; Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna  e Stefano Mantegazza, segretario generale Uila.

«Questa raccolta di firme è una battaglia di civiltà tesa a migliorare leggi inique e selettive che sono state emanate più per fini elettoralistici piuttosto che risolvere i problemi della gente – osservano Zignani e Modanesi – .  Se vogliamo che, nel nostro Paese e quindi anche in Emilia Romagna, gli asili tornino a riempirsi e che i giovani guardino con maggiore fiducia al futuro, bisogna cambiare la legge sulla genitorialità».

Concrete le proposte della Uila: retribuzione al 100% per tutto il periodo della maternità obbligatoria; lavoro part time fino al primo anno di età del bambino e  retribuzione integrata fino al 100% dall’ Inps;  trenta giorni di congedo retribuito obbligatorio, per il padre, durante i primi mesi di vita del bambino e congedo parentale, per entrambi i genitori, retribuito al 50% anziché al 30%.

«E’ evidente che, per queste importanti proposte, occorrono risorse che vanno recuperate dagli inutili provvedimenti che spesso hanno favorito solo l’impresa», sottolineano il segretario generale Uil Emilia-Romagna e il segretario generale Uila Emilia-Romagna.

Per quanto riguarda la Naspi, «sappiamo che la Naspi è l’unico ammortizzatore sociale rimasto per chi perde il lavoro o per i tanti, troppi giovani con un lavoro precario», ricordano Zignani e Modanesi.

L’attuale legge prevede che un lavoratore, con uno stipendio da 1.500 euro lordi, avrà un assegno di disoccupazione di973 euro per i primi 3 mesi. Tale importo subirà un calo dal quarto mese fino al 24esimo mese tanto da raggiungere 513 euro.

Inoltre, i lavoratori, con una retribuzione mensile lorda superiore a 1.820 euro, subiranno un taglio anche alla loro futura pensione.  E così «chi perde il lavoro e non ne riesce a trovare subito un altro in pochi mesi, non saprà più come vivere».

Ecco perché, concludono Giuliano Zignani, segretario generale Uil Emilia-Romagna e Sergio Modanesi, segretario generale Uila Emilia-Romagna, «la nostra proposta di legge prevede che non ci sia decurtazione sull’assegno di disoccupazione e non ci siano penalizzazioni sulle pensioni». Infine, sull’ Ape sociale, «chiediamo l’inserimento e quindi l’estensione nella categoria dei lavoratori disagiati o usurati di tutti i lavoratori stagionali, operai agricoli e pescatori. Saranno sufficienti 20 anni di contributi per potervi accedere e non 30 anni come previsti dall’attuale legge».

















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