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Il Comune di Modena rinegozia il mutuo aperto con la Cassa depositi, che si “allunga”

Il Comune di Modena coglie l’opportunità offerta dalla Cassa depositi e prestiti di rinegoziare un mutuo aperto con l’istituto, l’unico attivo con scadenza successiva al 2021 come richiesto dalla Cassa, e ottiene di prolungarlo di due anni (dal 2026 al 2028) con un aumento degli interessi complessivi di circa 27 mila euro, da spalmare su 21 rate a partire dal prossimo anno, ma con un risparmio di oltre 90 mila euro nel giugno del 2018 quando non si pagherà la prevista quota capitale.

L’operazione finanziaria è stata approvata dal Consiglio comunale oggi, giovedì 9 novembre, prevedendo che “il risparmio dovuto alla rinegoziazione del debito venga destinato il prossimo anno a spese non a natura ricorrente, ma al fondo di riserva”, come ha specificato l’assessore al Bilancio Andrea Bosi illustrando il provvedimento. Si sono espressi a favore Pd, Art.1-Mdp-Per me Modena e M5s, astenuti Idea popolo e libertà e FI.

Il mutuo che viene rinegoziato è relativo alle scuole Mattarella, con un debito residuo di due milioni e 24 mila euro e una rata annuale di 200 mila euro (178 mila di quota capitale e 22 mila di quota interessi) con scadenza al 2026. Il tasso di interesse variabile è riferito all’euribor sei mesi più lo spread di 0,633. La rinegoziazione avviene prolungando il piano di ammortamento di due anni, modificando lo spread che sale a 0,852 e definendo una quota capitale costante di 88 mila euro per 21 rate.

“Siamo consapevoli che la rinegoziazione genera una maggiore spesa per interessi sulle rate future – ha spiegato Bosi – ma si tratta di un costo ampiamente sostenibile alla luce dell’indebitamento del Comune che, compreso il recente mutuo per il Braglia, al 31 ottobre era di ‘soli’ nove milioni di euro. Tutte le simulazioni effettuate, inoltre, portano a stimare in circa 27 mila euro l’aumento complessivo degli interessi, da spalmare nelle 21 rate previste fino al 2028, una cifra ampiamente compensata da risparmio che avremo il prossimo anno – ha concluso l’assessore – non pagando la quota capitale di 90 mila e 617 euro”.

Sul tema è intervenuto il consigliere Marco Forghieri (Pd) che ha precisato: “In un quadro come il nostro, in cui abbiamo dovuto aumentare l’indebitamento di quasi il 50 per cento, risulta evidente la bontà di questa iniziativa. È un’operazione ancor più strutturale, che insiste nella direzione dei vincoli legati al Patto di stabilità che, pur non essendo l’elemento decisivo su cui impostare la programmazione, vanno tenuti in considerazione”.

















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