Quest’anno le celebrazioni dell’Unità nazionale e delle forze armate, organizzate dal Comune domenica 5 novembre, comprenderanno un ricordo di don Giuseppe Andreoli, protomartire risorgimentale, cioè di quel movimento che portò all’unificazione dell’Italia: il sacerdote fu fatto ghigliottinare nel 1822 a Rubiera dal duca di Modena, e domenica al consueto programma si aggiungeranno una sosta del corteo sul luogo dell’esecuzione, e la restituzione alla cittadinanza del monumento di don Andreoli sotto i portici del Municipio, restaurato di recente grazie a una donazione privata.
Proprio pochi giorni fa, il 17 ottobre, ricorreva il 195° dall’esecuzione del giovane religioso (33 anni), avvenuta davanti al “Forte”, dov’era incarcerato: il processo sommario del cosiddetto “Tribunale statario straordinario” a 60 accusati di carboneria, s’era concluso con 47 condanne, delle quali 10 capitali, ma il prete fu l’unico a morire, volendo il Duca una punizione esemplare, per il ruolo di educatore e sacerdote di don Andreoli. « Quella fu un’epoca straordinaria per pulsione ideale, partecipazione – scrive il Sindaco Emanuele Cavallaro – un’epoca in cui si è costruito il sentimento democratico, mentre faticosamente si costruiva l’Italia. Non sempre ce lo ricordiamo. Siamo certi che queste celebrazioni possano essere la giusta occasione per ricordare don Andreoli e rendergli onore. »
Questo il programma delle celebrazioni di domenica, a 99 anni dalla vittoria italiana nella Grande Guerra: ore 9:45 ritrovo davanti a Palazzo Sacrati (Comune, in via Emilia Est 5); ore 10 messa di fronte al palazzo (nella chiesa parrocchiale in caso di maltempo); ore 11 restituzione alla cittadinanza del monumento a don Andreoli; ore 11:30 corteo per le vie cittadine: onori ai caduti davanti al Municipio e al monumento in piazza Gramsci, e omaggio alla lapide dedicata al sacerdote in via Emilia Ovest. Partecipano il gruppo filarmonico Herberia e i figuranti della Guardia civica reggiana 1796.