Domani a Bologna il ricordo dei 270 fucilati al Poligono di Tiro, ora Tiro a Segno Nazionale di via Agucchi 98. Il ritrovo sarà alle ore 11 di fianco al monumento fatto erigere nel 1955 dalla giunta del sindaco Giuseppe Dozza.
Dopo l’8 settembre 1943 e fino alla Liberazione Bologna conobbe una strage prolungata durata 20 mesi: fucilatori furono i fascisti di Salò, al servizio dei nazisti.
Questa strage -sconosciuta- ha l’acre sapore dell’odio che nulla risparmiava. Ai partigiani, ai combattenti, ai carabinieri, ai militari i fascisti aggiunsero le donne, i giornalisti, i preti cattolici!
Proprio così, è di questi giorni la scoperta storica che i preti fucilati al Poligono di Bologna furono tre: don Ildebrando Mezzetti, don Natale Monticelli (decorato di medaglia d’argento al valor militare), la cui fucilazione era già nota, a queste si aggiunge don Antonio Lanzoni, la cui scoperta è recente. I primi due caddero il 20 settembre 1944, il terzo il 18 novembre 1944.
Domani i ragazzi dell’Istituto Rosa Luxemburg ricostruiranno la storia dei tre preti. Gli studenti della scuola media Zanotti leggeranno pensieri di pace e canteranno Bella ciao.
Alla cerimonia saranno presenti alcuni parenti delle vittime. Un nome per tutti (salute permettendo) sarà presente la figlia di Marcello Biondi, fucilato con i due preti il 20 settembre 1944.
La cerimonia, organizzata dalle sezioni Anpi e dal Comitato Antifascista, con il patrocinio dei quartieri Navile e Borgo Reno vedrà la partecipazione di studenti della scuola media Zanotti e dell’Istituto Luxemburg. Saranno presenti il parroco di S. Martino di Bertalia don Santo Longo ed il rabbino capo della Comunità Ebraica di Bologna Rav Alberto Sermoneta.
Il partigiano Renato Romagnoli, “Italiano”, ricorderà i compagni di lotta caduti. Porteranno il saluto per Navile e Borgo Reno i presidenti Daniele Ara e Vincenzo Naldi.
La cerimonia terminerà con la deposizione di corone d’alloro.