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Il fenomeno della radicalizzazione dei giovani al centro di una tavola rotonda del CRID

A Unimore si affronta, in una prospettiva scientifica e culturale, il fenomeno della radicalizzazione dei giovani. Lo fa il CRID – Centro Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia  che, in collaborazione con la Cooperativa sociale Anziani e non solo (ANS), promuove una riflessione su “La prevenzione della radicalizzazione nelle giovani generazioni. L’analisi del contesto italiano”.

L’appuntamento, che si inserisce nell’ambito del progetto europeo YEIP – The Youth Empowerment and Innovation Project, di cui è partner ANS e a cui collabora il CRID, si terrà martedì 24 ottobre 2017, alle ore 16.30 nella Sala Ovale (Piano ammezzato – Via San Geminiano 3) del complesso universitario San Geminiano a Modena.

L’introduzione e coordinamento della tavola rotonda, che è volta ad investigare il problema della radicalizzazione nelle giovani generazioni italiane, è affidato al Direttore del CRID prof. Gianfrancesco Zanetti che sarà affiancato nella conduzione della discussione dalla dott.ssa Licia Boccaletti, responsabile del progetto YEIP per l’Italia, dalla dott.ssa Alessandra Manattini, psicologa ANS e dalla dott.ssa Manuela Tagliani, autrice della ricerca YEIP.

Lo scopo è quello di creare un momento di dialogo e confronto in merito alle risultanze della prima fase del progetto YEIP, volta a investigare il problema della prevenzione della radicalizzazione all’interno del contesto italiano.

La ricerca di strumenti che permettano di intervenire in via preventiva per contrastare l’insorgere di fenomeni di radicalizzazione violenta nelle giovani generazioni, rappresenta una priorità per la comunità internazionale. In quest’ottica si inserisce dunque il progetto europeo YEIP – The Youth Empowerment and Innovation Project (Erasmus+, KA3), che coinvolge 7 paesi europei (Italia, UK, Grecia, Cipro, Portogallo, Svezia e Romania), ha come obiettivo quello di creare, sperimentare e poi diffondere strumenti di prevenzione basati sui principi del “Good Lives Model” e della psicologia positiva e finalizzati a contrastare, appunto, l’insorgere di fenomeni di radicalizzazione violenta tra i giovani.

Nell’ambito di questa collaborazione, realizzata nella prospettiva della Terza Missione di Unimore, dà concreto risalto alla funzione sociale dell’Ateneo emiliano che ha costituito un dialogo  costante con le realtà del territorio.

Maggiori informazioni sul progetto sono reperibili sul sito internet www.yeip.org.

















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