Per tutelare la qualità del lavoro e delle produzioni in Emilia-Romagna, la Regione dovrebbe chiedere allo Stato, nel confronto sui temi dell’autonomia differenziata, “di ricorrere ad un ragionevole impiego di clausole connesse ai local content requirements”. E’ il tema dell’interrogazione di Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) che riporta la “gravissima vicenda” della Vapor Europe di Sassuolo.
L’azienda, attiva da tempo nella progettazione e costruzione di porte automatiche e manuali per treni, sta per avviare le procedure di licenziamento per 30 dei suoi 50 dipendenti, visto che la sua proprietà (la multinazionale statunitense Wabtec) ha annunciato che trasferirà la produzione nella Repubblica Ceca. Settore che, ricorda Piccinini, “è uno dei più avanzati del made in Emilia-Romagna, essendo tra l’altro connesso a quello del trasporto. Fonti sindacali ricordano tra l’altro che le porte realizzate dalla Vapor Europe sono fornite per i convogli di Trenitalia”. Licenziare 30 lavoratori per rinunciare alla produzione in Emilia-Romagna è “un segnale inaccettabile di perdita di attrattività e competitività del nostro territorio”. Gli accordi internazionali, accusa la pentastellata, non vengono attivati efficacemente nel nostro paese, ma “invocati per una malintesa libertà di concorrenza che non giova a nessuno”. La Regione dovrebbe intervenire nel merito di queste “scelte speculative che danneggiano pesantemente la nostra occupazione e il nostro territorio” chiedendo a Trenitalia di assicurare che la produzione dei treni avvenga privilegiando il made in Emilia-Romagna.