Le sale gioco che si trovano a meno di 500 metri da luoghi sensibili, e tra queste anche la Hippo Bingo situata presso la Polisportiva Corassori, dovranno delocalizzare o chiudere, come prevede la delibera della Giunta regionale dell’Emilia Romagna approvata lo scorso giugno. Lo ha annunciato in Consiglio comunale l’assessore alle Politiche per la legalità Andrea Bosi rispondendo all’interrogazione presentata da Chiara Pacchioni (Pd) sulla presenza della sala Hippo Bingo nel complesso del Villaggio Giardino, vicino ai locali della Polisportiva Corassori.
Ricordando l’ordine del giorno approvato dal Consiglio nel 2015 che prevede, tra l’altro, che non sia consentito prorogare o stipulare contratti di concessione degli spazi comunali per il gioco d’azzardo, la consigliera ha chiesto quando scadrà il contratto della sala Hippo Bingo, se la cooperativa confermerà l’impegno a rescindere il contratto, in scadenza naturale il 2 gennaio 2022, e quali siano i provvedimenti nazionali a sostegno dell’impegno degli enti locali contro il gioco d’azzardo.
Aprendo la sua risposta, l’assessore Bosi ha ricordato le azioni intraprese dall’Amministrazione comunale di Modena per combattere il gioco d’azzardo e le ludopatie, a partire dall’ordinanza entrata in vigore il 3 aprile scorso che limita gli orari di funzionamento degli apparecchi per il gioco d’azzardo riducendoli a otto ore giornaliere. “Per verificare il rispetto dell’ordinanza – ha detto Bosi – la Polizia Municipale ha effettuato 90 controlli ed elevato 41 sanzioni”. Il Comune ha poi realizzato e promosso interventi di formazione, sensibilizzazione e prevenzione delle azzardopatie ed escluso dai contributi comunali gli enti e le attività che detengono apparecchi per il gioco d’azzardo.
L’applicazione della norma regionale prevede che i Comuni eseguano, entro la metà di dicembre, una mappatura dei luoghi sensibili della città, “che il Comune ha già iniziato a fare”, e su questa base, un elenco delle attività che detengono apparecchi per il gioco d’azzardo situati a una distanza inferiore ai 500 metri.
Sulla base della mappatura, che dovrà essere approvata dal Consiglio comunale, l’Amministrazione dovrà comunicare ai titolari di attività commerciali che detengono apparecchi per il gioco d’azzardo, e che si trovano al di sotto delle distanze minime, il divieto di aprire nuovi esercizi, di rinnovare le concessioni in essere o di sublocare i contratti, oltre all’obbligo di indicare sugli apparecchi la data di scadenza dei contratti. I Comuni dovranno inoltre comunicare alle sale gioco e alle sale scommesse un provvedimento di chiusura entro il termine dei sei mesi. Termine che sarà prorogato di altri sei mesi se i titolari manifesteranno la volontà di delocalizzare l’attività.
L’assessore Bosi ha infine ricordato l’intesa approvata lo scorso 7 febbraio, in sede di conferenza unificata tra Governo, Regioni ed Enti locali, che prevede la riduzione, entro il mese di aprile 2018, di circa il 30 per cento degli apparecchi per il gioco d’azzardo collocati in bar, tabaccherie e altre attività attraverso un processo di rottamazione delle macchine più vecchie, e il dimezzamento in tre anni dei circa 100 mila punti di vendita del gioco tramite un percorso di qualificazione e certificazione di quelli che rimarranno.
Aprendo il dibattito dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Andrea Galli (FI) ha sottolineato che “il tema è importante e sentito da tutti”, apprezzando l’interrogazione (“sono tre anni che pongo il tema, senza trovare una sponda nel Pd. Si vede che è cambiata l’aria”) e “il nuovo modo di affrontare quella che è a tutti gli effetti un’emergenza: la limitazione delle macchinette è meritoria e le polisportive sono le prime che devono dare l’esempio”. Fabio Poggi, Pd, ha ribattuto che “è stato il gruppo Pd a presentare, nella scorsa consigliatura, l’ordine del giorno che ha impegnato l’Amministrazione e rendere cogenti i provvedimenti di cui parliamo oggi”. Nella replica, la consigliera Pacchioni ha approvato controlli e sanzioni, “in un numero tale che evidenzia la necessità di mantenere alta l’attenzione anche per quanto riguarda le azioni di formazione e sensibilizzazione sulle azzardopatie”.