In ricordo della pastasciutta del 25 luglio 1943 a casa Cervi per festeggiare la caduta del fascismo, e per ribadire il proprio No ai vecchi e ai nuovi fascismi, domani martedì 25 luglio (ore 20.30) il circolo Arci Le Ciminiere di Ca’ de Caroli di Scandiano organizza la tradizionale Pastasciutta antifascista. Per l’occasione Antonio Bernardi presenta il suo libro Il “Diavolo”, il Vescovo, il Carabiniere. L’appuntamento, patrocinato dal Comune di Scandiano, fa parte della rassegna di cene e incontri “Metti una sera alle Ciminiere” promossa dal circolo in collaborazione con Arci Reggio Emilia ed Epoché ArtEventi. L’ingresso è aperto a tutti.
Con Il “Diavolo”, il Vescovo, il Carabiniere Antonio Bernardi ripercorre il dopoguerra reggiano e i tragici eventi che crearono attorno al PCI un diffuso alone di sospetti di correità o di ignavia. L’analisi è condotta con determinazione e senza aprioristici condizionamenti, svelando comportamenti e scelte di tutti i soggetti coinvolti nelle vicende descritte. Basandosi su fonti giudiziali e giornalistiche, l’autore ripercorre i tragici eventi che comprendono, fra gli altri, l’omicidio di don Umberto Pessina, il delitto dell’ex partigiano Robinson e il processo a Germano Nicolini.
Antonio Bernardi ha effettuato studi classici, assumendo incarichi politici fin dalla giovane età. Dopo essere stato segretario provinciale della FGCI (Federazione Giovanile Comunista Italiana), nel 1963 è entrato a far parte della segreteria provinciale del PCI di Reggio Emilia, assumendone l’incarico di segretario provinciale dal 1973 al 1979, quando è stato eletto deputato. Dopo essere stato rieletto nel 1983, nel 1986 è entrato a far parte del consiglio d’amministrazione della RAI (incarico che ricoprirà fino al 1994). Dal 1970 al 1980 è stato anche consigliere provinciale e dal 1993 al 1995 assessore alle istituzioni culturali del comune di Reggio Emilia. Negli stessi anni, fino al 1996, è stato presidente del consiglio d’amministrazione del quotidiano “L’Unità”. Lasciata la politica attiva, negli anni successivi ha assunto incarichi di responsabilità in “Omnitel – Pronto Italia”, impresa privata di telefonia mobile attiva nel settore della liberalizzazione e dello sviluppo delle telecomunicazioni in Italia che è poi confluita nel gruppo multinazionale “Vodafone”. Dal 2012 al 2013 è stato presidente della Fondazione Vodafone Italia.