“Siamo veramente sdegnate in seguito al comunicato stampa emesso dall’Ausl di Reggio Emilia, in seguito a una riunione del dipartimento interaziendale materno-infantile.
AVEVAMO RAGIONE!!!!!! PURTROPPO nessuno ha potuto smentirci solo infangarci!
Avete cercato di spostare l’attenzione dalla realtà dei fatti, denunciata anticipatamente da noi.
Tutta la prosopopea dei comunicati sulla tenuta dei punti nascite e sulla mancanza dei dottori si riduce alla chiusura alternata dei punti nascite di provincia! Un po’ per uno non fanale a nessuno!
Poniamo di seguito tutte le nostre domande:
– siete sicuri di poter garantire la riapertura del punto nascite di Castelnovo Monti il 16 ottobre 2017? O lo avete messo per ultimo per non riaprirlo mai più?
– come si garantirà la sicurezza delle mamme dell’Appennino? Facendole viaggiare su e giù per la montagna, su strade tortuose, demantenute e sovraffollate negli orari di punta avvicinandosi alla città? In barba anche alla possibilità di richiesta deroga prevista dal Ministero e che la Regione ha promesso di chiedere senza averlo ancora fatto.
– e la sicurezza dei bimbi?
– lo sten e lo Stam siete sicuri siano la soluzione migliore per la normalità? O dovrebbe essere previsti per le urgenze ed eccezionalità?
– e pediatria, che non nominate, che fine farà? Riuscirà a rimanere aperta H24 anche senza i professionisti?
– garantite il parto in loco per le urgenze?
– quando i professionisti del reparto di ginecologia e quello di pediatria del Sant’Anna saranno dislocati su altre realtà cosa succederà a noi cittadini della montagna e ai nostri figli?
– quando i nostri professionisti non avranno più nulla da fare come pensate di garantire la loro professionalità e professionismo?
– chi garantirà poi il loro operato dal momento che si toglie loro la possibilità di lavorare portando altrove i pazienti/clienti?
– i nostri professionisti denunceranno queste manovre alla Procura della Repubblica?
– ma queste procedure erano previste nel piano di programmazione sanitario regionale? Ah, dimenticavamo… ma esiste un piano sanitario regionale? Oppure è fermo al 2008?
– la politica locale dove era? Cosa faceva?
– i sindaci dei Comuni della Provincia, i responsabili dei partiti della Provincia, i responsabili delle varie aziende sanitarie, degli ospedali, in cosa erano impegnati invece di programmare eventuali piani per tutelare i loro pazienti/clienti?
Vogliamo sapere i nomi dei veri responsabili di questa tragedia annunciata. O, ancora una volta, li dobbiamo fare noi?
Ribadiamo il nostro sdegno e chiamiamo a raccolta tutta la popolazione della montagna alla prossima manifestazione pubblica che stiamo organizzando.
Dobbiamo davvero esserci tutti”.
Il Comitato “Salviamo Le Cicogne”
***
Il gruppo Insieme per il Sant’Anna si unisce al comitato Salviamo le Cicogne relativamente al disappunto e sdegno emerso in seguito alla decisione presa dal dipartimento Materno Infantile del Santa Maria che ha decretato la chiusura per ferie dei punti nascite della provincia.