La legge di riforma del codice penale, approvata dalla maggioranza il 14 giugno 2017 prevede l’introduzione di un nuovo articolo: il 162 ter, che prevede l’estinzione dei reati a seguito di condotte riparatorie. Uno di questi reati è lo stalking. Concretamente l’imputato potrà estinguere il reato pagando una somma che dovrà essere ritenuta congrua dal giudice, con un versamento anche rateale ed anche senza il consenso della vittima.
Una soluzione che ha mandato su tutte le furie associazioni di tutela delle donne, una per tutte il Telefono Rosa nazionale, ed anche il sindacato confederale Ugl dell’Emilia-Romagna che per voce del segretario generale Tullia Bevilacqua commenta: “La notizia, che contrariamente a quanto vogliono far intendere in queste ore componenti del governo ed esponenti del Pd, è vera! Si tratta di un duro colpo assestato ai diritti delle donne, e di un’autentica stortura legislativa oltre che un vero e proprio arretramento culturale.
Le statistiche parlano di un aumento delle donne (almeno una su tre) perseguitate da episodi di mobbing e stalking nei luoghi di lavoro e di oltre cento donne in Italia che ogni anno vengono uccise da uomini, conviventi, mariti, amanti o familiari.
Sono migliaia le donne aggredite, picchiate, perseguitate, sfregiate ogni giorno. Quasi 7 milioni, secondo i dati Istat, quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso.
“E l’Emilia-Romagna non è un’isola felice, siamo in media con queste statistiche – aggiunge Tullia Bevilacqua – e come sindacato siamo intervenuti più volte per denunciare un fenomeno sempre più grave e dagli effetti devastati per il tessuto sociale. Adesso non vorremmo che a questo scenario si aggiungesse un principio detestabile che per gli uomini violenti potrebbe suonare più o meno così: “pago e faccio quello che voglio delle donne””.
L’Ugl Emilia-Romagna chiede formalmente che si escluda dall’articolo 162 ter l’ipotesi di estinzione del reato a seguito di remissione di querela e condotta riparatoria e che si escluda quella che viene definità “una bestialità giuridica” la monetizzazione di una violenza fisica e psicologica come lo stalking.
“Siamo al paradosso: di fronte ad una diminuzione delle risorse accantonate dal governo per i centri antiviolenza ed i servizi territoriali di assistenza alle donne e di minori trasferimenti al fondo per le pari opportunità, si profila anche un ammorbidimento del risarcimento del danno attraverso una misura che vedrà le vittime umiliate e offese due volte con offerte economiche risarcitorie . Nessun risarcimento potrà ripagare il danno fisico e morale inflitto alle donne abusate. Semmai il governo si attivi per garantire pene certe per i colpevoli, piuttosto che sfornare ogni anno provvedimenti ‘svuota carceri’”: conclude il segretario generale dell’ Ugl dell’Emilia-Romagna Tullia Bevilacqua.