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“Exit” un fiume di droga in città stroncato dalla Squadra Mobile di Reggio Emilia

Durante la notte personale della Squadra Mobile di Reggio Emilia ha dato esecuzione a dodici misure cautelari (dieci in carcere, una ai domiciliari ed una del divieto di dimora) emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Emilia a carico di altrettanti soggetti, tutti magrebini, gravemente indiziati di traffico di sostanza stupefacente tipo cocaina ed eroina.

Le indagini, avviate nel dicembre 2014, coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, dott. Giacomo Forte, sono partite dalle segnalazioni dei cittadini su un traffico di eroina nell’area delle c.d. “Ex Reggiane” – da qui il nome “Exit” dell’operazione -. Un’area in cui si è accertato esservi una vera e propria piazza di spaccio: l’area, enorme, infatti, consente di effettuare cessioni dalla cancellata e di occultare, ovunque, lo stupefacente.

Nel corso delle indagini sono state documentate migliaia di cessioni, quotidiane, a decine e decine di assuntori. Nel corso dell’operazione si è proceduto a trarre in arresto 33 persone ed al sequestro di tre quintali di stupefacente.

Le indagini, avviate dalla zona delle ex Reggiane, estese a varie parti della città, in particolare la zona stazione e dello stadio Mirabello, sono giunte sino in Spagna da dove i soggetti monitorati acquistavano grosse partite di hashish ed avevano fatto partire 186 Kg di hashish ed uno di marijuana sequestrati appena giunti in Italia.

L’indagine svolta dalla Squadra Mobile rappresenta un importante precedente nella lotta al traffico di stupefacente poiché consente di dare un ampio respiro alle indagini di contrasto al traffico di stupefacente in un’ottica unitaria e non atomistica limitata a singoli episodi di “micro” spaccio; i soggetti intercettati, infatti, da fini conoscitori della legge, si curavano di trasportare, con sé, minime quantità di droga per effettuare le singole cessioni in modo, poi, di poter facilmente giustificarne il possesso con uso personale o invocare l’attenuante del fatto di lieve entità. Anche l’acquisto di stupefacente era quotidiano in modo, così, da trasportare la sola quantità necessaria per l’effettuazione delle cessioni giornaliere e non incorrere nel rischio di essere bloccato con quantitativi rilevanti di stupefacente.

 

















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