Si chiamerà Fondazione Modena Arti Visive il nuovo soggetto giuridico che permetterà l’integrazione tra Galleria Civica, Museo della Figurina e Fondazione Fotografia. La delibera che propone il testo dello statuto del nuovo ente, che nasce dalla trasformazione di Fondazione Fotografia, è stata illustrata ieri, mercoledì 24 maggio, dall’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza alla commissione consiliare Servizi sottolineando che l’operazione si inserisce nel percorso di ideazione, progettazione e realizzazione del nuovo Polo culturale S.Agostino-Estense il quale, come previsto dal protocollo d’intesa siglato lo scorso anno da Comune e Fondazione Cassa di risparmio di Modena, sarà caratterizzato proprio dalla presenza dei tre istituti che si occupano di immagine e di arti visive unificati in un unico soggetto: “Un solo ente, una sola governance, un solo direttore e una programmazione fortemente integrata, per tre istituti culturali che manterranno comunque la loro specificità, il loro marchio, pur in una nuova forma di gestione unificata”.
In attesa del completamento dell’intervento di restauro e riqualificazione del complesso Sant’Agostino – Palazzo dei Musei – ex ospedale Estense, Fondazione Modena Arti Visive potrà contare sulle attuali sedi degli istituti e, per le esposizioni, anche sulla Palazzina dei Giardini Ducali, sul Foro Boario e sul Mata.
La delibera verrà discussa dal Consiglio comunale probabilmente nella prossima seduta. Nel frattempo sarà stata definita l’intesa sindacale rispetto alla dotazione di personale che, pur non essendo materia di statuto, ha un riferimento nella delibera. Il percorso individuato prevede per i 14 dipendenti comunali di Galleria Civica e Museo della Figurina (tra tecnici, amministrativi e funzionari con profilo scientifico) la possibilità di scegliere se essere assunti dal nuovo ente o rimanere in Comune, su posti vacanti. Dal 1 gennaio 2018 e fino al 31 dicembre 2019, quindi, questi dipendenti, che in questa fase continuano a lavorare nell’istituto di riferimento in avvalimento alla Fondazione (cioè sotto la direzione dei suoi organi), potranno chiedere il trasferimento su posti vacanti man mano che questi si liberano all’interno del Comune. Al termine dei due anni i posti in pianta organica saranno soppressi e i dipendenti che non hanno scelto il contratto con la Fondazione saranno stati ricollocati in altri servizi comunali (per alcuni, in questo periodo matura anche l’età di pensionamento).
Tra gli obiettivi dell’operazione non c’è la riduzione di personale, ma la razionalizzazione degli staff comporterà anche un risparmio economico per il Comune che a regime è stimato in circa 70 mila euro.
Con la delibera si determinano anche i principali indirizzi per la convenzione che regolerà il passaggio delle attività, tra cui gli impegni di Comune e Fondazione Cassa di Risparmio ad assegnare i contributi economici annuali al nuovo soggetto in continuità con il periodo precedente per consentire la programmazione delle attività culturali.
NEL CDA PARITÀ TRA COMUNE E FONDAZIONE
Il consiglio di amministrazione della nuova Fondazione Modena Arti Visive sarà composto da due consiglieri nominati dal Comune, da due nominati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e da un presidente nominato congiuntamente dai due enti fondatori. La presenza paritaria nel cda di Comune e Fondazione Cassa di Risparmio è una delle novità del nuovo statuto (oggi, in Fondazione Fotografia, la Fondazione Cassa esprime due consiglieri e il presidente) insieme ai poteri più ampi attribuiti al direttore generale dell’ente, con compiti scientifici, operativi e manageriali.
Per la scelta del presidente, in particolare, il nuovo statuto prevede che la designazione avvenga su proposta del Comune e in caso di mancato accordo la nomina spetterà a rotazione a ciascuno degli enti fondatori, a cominciare dal Comune.
Le cariche di presidente e di membro del cda sono a titolo gratuito. I cinque consiglieri sono nominati per un periodo corrispondente a tre esercizi e sono rinominabili per non più di una volta. Il Comune per la nomina dei componenti di propria competenza seguirà il regolamento per prevede avviso pubblico, candidature e audizioni nelle commissioni consiliari.
Il direttore generale ha la responsabilità della gestione della Fondazione nel suo complesso e dello sviluppo del progetto culturale in tutte le sue articolazioni avvalendosi di una struttura articolata in sezioni, guidate da specifici coordinatori, che valorizzano anche le aree di attività dei singoli marchi. Il direttore generale, che rimane in carica quattro anni, rinnovabili, verrà nominato dal nuovo cda sulla base della selezione avviata nei mesi scorsi che ha portato la commissione di esperti a individuare una rosa di quattro candidate: Diana Baldon, Maria Chiara Bertola, Ilaria Ester Bonacossa, Caterina Riva.
Nel frattempo, il cda di Fondazione Fotografia, prendendo atto delle dimissioni di Filippo Maggia, ha nominato all’unanimità alla direzione al suo posto Diana Baldon, già direttrice in Svezia del museo d’arte contemporanea Malmö Konsthall e dell’Index – The Swedish Contemporary Art Foundation di Stoccolma. Maggia mantiene la direzione del Master di Alta Formazione sull’immagine contemporanea.
OBIETTIVO: PROGRAMMAZIONE UNITARIA
La nuova Fondazione Modena Arti Visive, come già definito nel protocollo sottoscritto tra Comune e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, avrà obiettivi culturali integrati nel quadro di una programmazione unitaria, con un assetto direzionale coerente e la capacità di razionalizzare i servizi trasversali e comuni (dalla logistica alla comunicazione, dalla promozione alla didattica, fino ad amministrazione, allestimenti e sedi espositive) perseguendo la strada della massima sostenibilità economica e finanziaria. Compito del nuovo soggetto giuridico è anche quello di promuovere e valorizzare i marchi e i patrimoni dei singoli istituti culturali, valorizzandone le specificità. La Fondazione, inoltre, dovrà realizzare una sistematica attività di valutazione in merito alla qualità dei risultati conseguiti e al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
La proprietà delle rispettive collezioni rimane in capo al Comune e alla Fondazione Cassa di Risparmio che ne concedono l’utilizzo alla nuova Fondazione la quale avrà compiti di tutela del patrimonio, nel pieno rispetto del Codice dei beni culturali per quanto riguarda la tutela, la valorizzazione e la pubblica fruizione, e della normativa regionale in materia di Musei di qualità; di organizzazione di mostre, studi e ricerche scientifiche; di organizzazione e partecipazione a eventi formativi e culturali; di organizzazione di itinerari culturali, anche in collaborazione con enti e organi competenti per il turismo.